Fallimento del Pappafico e dell’Ocean
L’ex titolare sotto accusa per bancarotta

Como: secondo la Procura Luca Santoro non ha pagato imposte per 340mila euro. Il pubblico ministero chiede il processo. L’imputato propone di patteggiare una pena a 4 anni

Cherchez la femme. Se Luca Santoro, noto gestore di bar e locali tra Como e Cernobbio, giovedì prossimo si vedrà affibbiare una pena a 4 anni di reclusione (come proposto da lui stesso, a titolo di patteggiamento) in udienza preliminare, lo dovrà alla denuncia presentata quattro anni fa dall’ex moglie. Denuncia pienamente confermata dalle indagini di Procura e Guardia di finanza.

Bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, mancata esecuzione di un provvedimento del giudice. Questi i reati contestati all’esercente di Cernobbio, 53 anni, le cui società sono fallite dopo che la Procura aveva scoperto imposte non pagate, in dieci anni, per quasi 340mila euro.

Le due bancarotte per cui Santoro è finito nei guai sono quelle del Pappafico di viale Geno - gestito da qualche anno da un’altra compagine societaria che nulla ha a che fare con Santoro - e dell’Ocean srl, società che negli anni scorsi ha avuto in gestione, tra l’altro, anche il bar Pura Vida. Santoro ha rischiato di veder fallire pure l’Onda di Cernobbio - prima che il contratto d’affitto per la gestione della struttura scadesse - ma in vista di una nuova stagione estiva aveva deciso di pagare le pendenze con lo Stato e scongiurare così il dissesto.

Come detto l’indagine nasce dalla denuncia dell’ex moglie di Santoro, alla quale non arrivavano i contributi obbligatori del coniuge. Nel 2014 la donna ottiene anche un ordine di esecuzione mobiliare del Tribunale di Como, per il pignoramento delle quote del Pappafico, al quale Santoro avrebbe risposto con la decisione di affittare il locale a un suo ex dipendente per 700 euro al mese.

La vicenda, ora, approda davanti al giudice delle udienze preliminari. Ma il legale di Santoro, l’avvocato comasco Alessandro Premoli, ha giocato in anticipo e formalizzato un’istanza di patteggiamento della pena di 4 anni, che ha incassato - per ora - il via libera del pubblico ministero, in attesa - nei prossimi giorni - della decisione del giudice.

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