Fino, il parco rimesso a nuovo
Grazie a un donatore anonimo

Iniziati i lavori per sistemare l’area verde della villa comunale «Abbiamo ricevuto 15.500 euro da un cittadino che ha a cuore il paese»

C’è un “misterioso” benefattore che ha a cuore il parco della villa comunale di Fino Mornasco. In queste settimane delle squadre speciali di giardinieri sono al lavoro in via Brera nel parco della villa, un tempo Mambretti e ancor prima Baserga. Stanno utilizzando dei bracci meccanici alti 35 metri in grado di raggiungere le cime degli alberi secolari, le essenze piantate nel corso del novecento dalle nobili famiglie che abitavano nell’attuale sede del Comune. Sono intervenuti anche dei free-climbers armati di cesoie.

L’amministrazione comunale per questo piano straordinario della manutenzione del verde pubblico ha speso circa 18mila euro, ma l’operazione non sarebbe stata possibile senza un benefattore silenzioso che ha offerto per le piante e per i fiori 15.500 euro. «E’ stata questa persona che si è proposta, che ha avuto l’idea e che ci ha dato una mano a realizzarla – spiega Roberto Fornasiero, l’assessore ai lavori pubblici del Comune – siamo davvero contenti che ci siano in paese persone che hanno a cuore le sorti di Fino Mornasco, è un grande onore, fa piacere poter contare su questi cittadini che dimostrano amore per la comunità».

Impossibile sapere nome e cognome del gentile concittadino. Già nel 2014 una generosa signora finese aveva in forma completamente anonima aiutato l’amministrazione comunale con un importante contributo economico che era stato utilizzato per la conservazione del giardino della villa e per la riqualificazione e il restauro dello scalone del municipio. Una parete di antichi affreschi era riaffiorata dalla storia del novecento. «Erano tanti anni che il giardino non vedeva una potatura così attenta – dice ancora l’assessore – questo per noi è un gigantesco patrimonio, culturale, naturale, ma anche economico e come tale ha bisogno di grandi accorgimenti, attenzioni, anche molto costose».

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