Grandate, la protesta di un padre
«Spacciano alla stazione»

I residenti della zona segnalano il ritorno di traffici sospetti «C’è ancora movimento, hanno colonizzato i boschi del percorso vita»

Spaccio nei boschi dietro alla stazione di Grandate, un papà lancia l’allarme: «Sono preoccupato per i nostri figli».

Nei mesi scorsi diversi cittadini grandatesi avevano notato un crescente traffico di persone dalla fermata delle Nord verso il sentiero della salute che porta al centro sportivo San Pos. Parecchi giovani si infilavano oltre la rotatoria tra via Giovanni Paolo II e via Leopardi, compravano, consumavano, a volte lasciando a terra la siringa e poi ripartivano in treno.

Dopo le segnalazioni fatte attraverso queste colonne, grazie all’impegno delle forze dell’ordine e in particolare dei carabinieri, sembrava essere tornata la pace.

«C’è ancora movimento – racconta Alberto Bravin, un papà che abita non lontano, in via Pusterla – hanno colonizzato il percorso vita, i nostri boschi. Ho lavorato per anni nel campo della sicurezza, io stesso l’altro giorno ho notato uno spacciatore nascosto tra alberi e cespugli, seguito da due ragazzi e da tre ragazze intenti a fare i loro comodi. Chi fa jogging, va a passeggio da quelle parti li vede, è gente in cerca di una dose. Io ieri ho chiamato i carabinieri. Mio figlio ormai ha 18 anni, è grande e quando torna a scuola con il treno non può non intuire cosa accade. Mi chiedo però cosa pensino, e cosa rischino, i bambini più piccoli, quelli che frequentano le scuole medie ed elementari».

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