Hanno salvato ragazzo di 17 anni
Un premio ai due “allenatori-eroi”

I tecnici del Gs Villaguardia avevano soccorso il giovane di Colverde colpito da malore. «La soddisfazione più bella è sapere che potrà continuare ad avere una vita normale»

Villa Guardia e Colverde: i due paesi sono molto vicini nello sport, nell’atletica e nel fair play. E adesso lo sono ancora di più. Il drammatico episodio dell’atleta diciasettenne della Polisportiva Colverde che il 7 ottobre scorso è andato in arresto cardiaco, salvato dai due allenatori di atletica, ha unito ancor di più le due associazioni sportive che hanno trovato nei due allenatori, Davide Radice e Gabriele Matteri, un esempio di attenzione, sangue freddo e anche di umiltà.

Davide Radice e Gabriele Matteri, rispettivamente 26 e 25 anni, nel corso della festa di Natale del Gruppo Sportivo Villaguardia, hanno ricevuto il premio “atleta dell’anno in memoria di Giovanni Donadoni” per l’intervento di primo soccorso che ha salvato la vita al diciasettenne di Colverde.

«Il premio più grande è la consolazione che da un bruttissimo episodio e dal timore che lui potesse avere dei danni permanenti per l’arresto cardiaco si è passati al fatto che lui stia bene e potrà condurre una vita normale, senza sport agonistico, ma come molti dei suoi coetanei», dice Davide Radice, rivelandosi ancora una volta un campione di cuore e saggezza.

Davide e Gabriele quella sera del 7 ottobre stavano allenando i ragazzi della Polisportiva Colverde e del GS Villaguardia sulla pista di atletica di Gironico. Verso le 19.45, al termine della sessione di allenamento del giovedì, uno degli atleti, un ragazzo di Colverde sempre primo ad arrivare dopo la corsa, si sdraiò a terra, come era solito fare per riprendere fiato.

Ma quella sera all’esortazione di Gabriele, l’allenatore, che gli diceva sempre di rialzarsi, il ragazzo non si alza. Gabriele capisce al volo che qualcosa non va e subito con Davide entra in azione. I due corrono negli spogliatoi, prendono il defibrillatore semiautomatico, chiamano i soccorsi, in 20 minuti concitatissimi sono loro ad iniziare le manovre salvavita e ad usare il defibrillatore. Mettono in atto quanto imparato al corso BLS-D: prendere il defibrillatore, chiamare il 112 e farsi aiutare da qualcuno. I compagni di squadra attoniti a bordo pista contribuiscono con il loro silenzio e la loro compostezza a salvare il compagno.

Arrivano i soccorsi e l’elisoccorso porta al Manzoni di Lecco il ragazzo che è rimasto in rianimazione e in prognosi riservata per lunghissimi giorni. «Non siamo eroi – hanno sempre detto i due allenatori - abbiamo solo fatto quel che potevamo fare prima dell’arrivo dei soccorritori». (Paola Mascolo)

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