«Il confine mi separa da mia nipote
Vicini, ma non posso vederla»

Lo sfogo di una donna che abita a Drezzo, mentre la piccola vive in Svizzera. «È troppo chiedere che si pensi anche a noi nonni, genitori e figli separati solo da pochi metri?»

«Sono una nonna invisibile, almeno per la mia nipotina di 3 mesi. Siamo a dieci minuti di strada ma ci separa il confine. Tra poco farà 4 mesi, vorrei tanto tenerla in braccio».

È questo lo sfogo di una donna di 65 anni che vive a Drezzo, Colverde, mentre il figlio abita in Svizzera con la sua famiglia. Da qualche mese la nuova nata ha colorato la vita di tutti, ma Patrizia l’ha potuta vedere solo nelle prime settimane. Quella che racconta non è solo la sua storia, ma è simile a ciò che stanno vivendo tanti altri nonni, genitori, fratelli separati dal confine.

«Ormai è da metà dicembre che non ci vediamo, nemmeno a Natale – racconta Patrizia – abito a 10 minuti di macchina da lei, ma malauguratamente lei sta in Svizzera, io no. Ovviamente non sono una lavoratrice frontaliera, se no non avrei problemi a passare il confine, lo sono stata ma ora sono in pensione. Fortunati i figli con bimbi che hanno i nonni, ma evidentemente non per tutti è così: è ovvio per chi sta molto lontano, ma non è il nostro caso. Io non partecipo a feste, non vado a negozi a parte per l’alimentare, non faccio assembramenti, non vedo gli amici e porto la mascherina, mi disinfetto. Insomma, rispetto le regole, per ora».

« È troppo chiedere che si pensi anche a noi nonni, genitori, figli separati solo da pochi metri dal confine, senza l’obbligo di fare il tampone al rientro? Lo fanno i frontalieri? Io sono molto arrabbiata e gradirei che qualche d’uno ne prendesse conoscenza».

(Daniela Colombo)

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