Incendiò il proprio negozio
Condannato a quattro anni

A Villa Guardia doppio rogo nella stessa notte, il colpevole è il titolare. All’epoca, nel 2015, criticò i pompieri: «Non hanno spento le fiamme»

Due incendi nel giro di poche ore l’uno dall’altro. Il primo, domato prontamente dai vigili del fuoco, non aveva causato danni. Il secondo ha distrutto completamente il negozio lasciando danni per oltre centomila euro.

All’epoca il titolare polemizzò con i pompieri: «Forse il primo incendio non era stato spento del tutto». A quattro anni di distanza da quel fine settembre del 2015 il Tribunale di Como offre un’interpretazione ben differente di quel doppio rogo: ad appiccare entrambi i focolai sarebbe stato proprio il proprietario del negozio.

Si è chiuso con una condanna a quattro anni di carcere, con l’accusa di incendio e di truffa all’assicurazione, il processo a carico di Giovanni Soggia, commerciante di 53 anni di Villa Guardia, proprietario del negozio Arte Pesca di via Varesina 109.

Il giudice Valeria Costi ha accolto le conclusioni del pubblico ministero, secondo il quale non vi è dubbio sul responsabile dell’incendio. Soggia, nella tesi della Procura, aveva dato fuoco al proprio negozio perché in difficoltà economica e, in tal modo, riuscire a incassare il denaro dell’assicurazione.

A far ricadere i sospetti sul commerciante, oltre alle difficoltà economiche in cui versava - secondo l’accusa - anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza lungo la strada che conduce verso il negozio e che, quella sera, ripresero l’auto di Soggia in orari compatibili con il doppio rogo.

L’avvocato difensore del commerciante ha insistito, ieri, per l’assoluzione dell’imputato sottolineando come gli indizi a suo carico non sono né gravi, né precisi, né concordanti. Quasi certo il ricorso in appello.

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