La dogana fantasma
“spaventa” Campione

Mentre la politica cerca soluzioni normative, iniziano i lavori per la posa dei punti di controllo. Preoccupazione tra i cittadini: «Siamo ridotti a un ghetto»

Una dogana “fantasma” a Campione d’Italia, possibili controlli della Finanza e delle autorità svizzere a partire da gennaio. Nell’enclave italiana in territorio svizzero le buone notizie non sono di casa da un bel pezzo. Dal luglio del 2018 quando venne dichiarato il fallimento del Casinò e l’avvio del dissesto finanziario del Comune.

Già, perché mentre la politica cerca una soluzione ai problemi dei cittadini comuni - sono a rischio i servizi essenziali - la marcia di avvicinamento di Campione allo “spazio doganale europeo” (abbandonando quello svizzero) continua senza interruzioni. Sono comparsi in questi giorni all’ingresso del paese i primi cartelli che sembrano preludere all’installazione della dogana. E sono al lavoro anche alcuni operai.

Fin qui le certezze. Le autorità politiche e doganali, sia italiane che svizzere, infatti, ancora non forniscono puntuali informazioni, ma in teoria occorrerà dichiarare merci e documenti in entrata e in uscita. In centro paese nell’ex azienda turistica sono state affisse le insegne dell’agenzia doganale. Una informativa dell’agenzia delle dogane e dei monopoli specifica che il valico sarà aperto giorno e notte per il libero transito dei pedoni e degli automezzi “senza nulla da dichiarare” con documenti riconosciuti, nel rispetto delle norme sulle franchigie e nei limiti del possesso dei contanti. Nessun commento dalle fonti ufficiali.

Dicono i cittadini: «Nessuno ha spiegato nulla – spiegano dai comitati civici campionesi – ci hanno ridotto ad un ghetto».

L’articolo completo su La Provincia di venerdì 20 dicembre

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