Landriscina: «Passaggi a livello
Dall’Agenzia risposta irritante»

Un anno fa il raddoppio dei tempi di chiusura delle sbarre - «Mi chiedo dove sono tutti quei politici che ci avevano promesso aiuto»

Como

La risposta alle lunghe attese ai passaggi a livello cittadini data dall’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie secondo il sindaco Mario Landriscina è «fastidiosa e irritante».

Il primo cittadino si domanda dove siano finiti tutti i politici, parlamentari e capi partito che un anno fa gli avevano promesso supporto e aiuto.

Nuova procedura

Da ormai un anno i passaggi a livello in centro restano abbassati per il doppio del tempo, come conseguenza di una nuova procedura a garanzia della sicurezza che però fa perdere parecchio tempo ai pedoni e alle auto ferme in colonna. In sostanza l’Agenzia statale deputata all’attuazione della misura ieri dalle nostre colonne ha spiegato che c’è poco da fare, enti locali e società ferroviarie possono però «valutare la soppressione dei passaggi a livello, regolare diversamente la circolazione stradale oppure intervenire sulla cadenza del servizio».

«Insomma ci suggeriscono di togliere qualche treno – ribatte Landriscina – oppure di costruire un bel sovrappasso tra il Duomo e la Casa del Fascio. Questa risposta è fastidiosa, non sanno di cosa stanno parlando. Per nuove infrastrutture in centro come ovvio non ci sono spazi, andremmo ad imbatterci in progetti improbabili e costosi, non scherziamo. L’unica soluzione resta quella di togliere i passaggi a livello più centrali, immaginando dei semafori per regolare una sorta di metropolitana leggera».

Sì, però come su tanti argomenti l’amministrazione comunale ha incassato il colpo e non è riuscita a farsi ascoltare.

«Un anno fa avevamo però smosso sul tema tanti politici locali e nazionali di quasi tutto l’arco parlamentare – dice ancora il sindaco – andando anche a Roma, con interrogazioni e tavoli tecnici. Siamo tornati a casa con le pive nel sacco, è vero, però mi chiedo dove siano finiti nel frattempo tutti quegli esponenti che ci avevano promesso il loro aiuto».

Il Pnrr

Salvo la Lega che sostiene ancora un Landriscina bis, il sindaco non gode di molti altri supporti tra i principali partiti. «Ma adesso c’è il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza che garantisce tanti fondi – spiega Landriscina – L’idea non è mia, già le giunte precedenti avevano immaginato una metropolitana leggera in centro senza passaggi a livello, con delle grande aree di scambio e sosta tra Albate e Grandate. Una bozza di progetto c’è, dovremmo tutti insieme fare squadra per raggiungere un obiettivo comune».

Quasi tutti gli esponenti politici comaschi hanno invocato un’azione corale per ottenere i fondi messi a disposizione dal piano nazionale per la ripresa, salvo poi tirarsi a vicenda sonore stoccate. Peraltro fino ad ora la nostra città non ha avanzato chiare e definitive proposte per raccogliere i finanziamenti statali. È pur vero che il tema della mobilità leggera e del potenziamento del trasporto pubblico su ferro sono argomenti cruciali del Pnrr a cui è dedicata un’ampia fetta delle risorse economiche a disposizione.

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