«Lorenzo tradito dalla moto»
L’ultimo abbraccio di Lipomo

In tanti ieri ai funerali dell’uomo di 59 anni vittima domenica di un incidente nel tunnel di Brienno. Il parroco: «Apprezzo la solidarietà dei suoi amici»

C’erano parenti e tanti amici e conoscenti ieri pomeriggio alle 15 nella Chiesa dello Spirito Santo di via Cadorna a porgere l’ultimo saluto a Lorenzo Corso, 59 anni, residente in paese in via Paradiso nel condominio “Larice IV”.

È stato strappato alla vita da un destino crudele che ha lasciato tutti increduli e senza parole. L’uomo è deceduto domenica nella tarda serata all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, dove era stato portato d’urgenza nel primo pomeriggio da un’ambulanza della Cri, scortata dalla polizia stradale, dopo le gravi ferrite riportate nella accidentale caduta dalla sua moto Honda Dominator nella galleria di Brienno, lungo la statale Regina.

Il cuore di Lorenzo non ha retto e ha cessato di battere per sempre: troppo gravi le lesioni riportate nell’incidente.

Il rito funebre è stato celebrato dal parroco don Alfonso Rossi che all’omelia nel ricordare la figura del defunto ha detto: «Ho sentito spesso dire la frase: era il mio meccanico, che non indica solo il rapporto in senso tecnologico ma anche una relazione umana. E le relazioni valorizzano».

«Apprezzo la solidarietà dei motociclisti e l’amicizia nel condividere una passione - ha aggiunto -. Purtroppo questa era anche la passione di Lorenzo, quella che qualche giorno fa l’ha portato alla morte. Per chi non crede, in fondo alla galleria non c’è nulla, mentre per chi crede c’è la luce del Signore Gesù. Per i genitori dover dire addio al figlio prima di darli a loro è sicuramente un dolore atroce che solamente la fede può lenire».

(Pasquale Sarracco)

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