Luisago: «Picchiati
dalla banda dei treni»

La testimonianza di alcuni ragazzi di ritorno da Como, avvicinati da alcuni coetanei alterati dall’alcol. «Dopo i primi pugni siamo scesi, ma il giorno dopo erano ancora lì e la scena si è ripetuta». Si muovono in gruppo

«Siete voi quelli che hanno picchiato mio fratello?». Primo pugno. «Però, se ci date i soldi, possiamo chiuderla qui, altrimenti vi mettiamo k.o.». Altro pugno.

I quattro giovani amici di Luisago, tuttora terrorizzati e di cui omettiamo nome ed età a loro tutela, non avevano naturalmente idea di chi fosse il fratello del ragazzo che si è così rivolto a loro sul treno alla stazione di Como Lago venerdì pomeriggio, sostenuto da un nutrito gruppo di persone con fare minaccioso. Anzi, quel fratello nemmeno esiste. Era solo un pretesto per agganciare i ragazzi e mostrare tutta la loro violenza.

Un episodio avvenuto anche il giorno successivo. Si muovono in gruppo, questi ragazzotti, e non disdegnano - quando capita - di andare oltre il pugno o lo schiaffo, prendendo oggettie cellulari. «Episodio analogo il pomeriggio successivo. «Sabato sera sono passati in otto, poco dopo le 17 e sempre sul treno, hanno iniziato a parlarci ed hanno sottratto un oggetto personale ad un nostro amico – proseguono i giovani – abbiamo denunciato l’accaduto al controllore e chiamato la Polizia. Adesso siamo spaventati a prendere il treno: noi siamo di Luisago e non è possibile avere paura di andare a Como a fare una passeggiata, come abbiamo sempre fatto, per il timore di incontrare queste persone. Anche altri nostri amici hanno avuto problemi di questo tipo. Oltre a noi, che comunque siamo uomini, pensiamo alle nostre sorelle più piccole, alle fidanzate, e se capitasse a loro una cosa del genere?».

Non è la prima volta che accadono episodio di questo genere sui treni comaschi. Ma, alle denunce, non è ancora seguito nulla. (Daniela Colombo)

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