Matteo Renzi, tappa lariana
«Salvini? Un bluff E lo capirete presto»

L’ex segretario del Pd ieri sera a Tavernerio davanti a 250 persone per presentare il suo libro

Strette di mano e un abbraccio con il sindaco di Albese Alberto Gaffuri, renziano doc, che anche ieri (come ormai tradizione) gli ha regalato a una maglietta made in Como. Matteo Renzi, nel tardo pomeriggio di ieri, ha fatto tappa all’auditorium di Tavernerio, davanti a 250 persone, per presentare il suo libro “Un’altra strada”.

«Io sto andando avanti nel Nord e nel Nord est - ha detto a “La Provincia” - perché penso che questi saranno i luoghi nei quali Salvini esploderà attacca sui migranti e crea una campagna di paura incrocia una parte della popolazione, attacca quelli di prima e insulta e fa lo stesso, ma quando si capirà ed è oramai purtroppo questione di settimane, che l’operazione di Matteo Salvini richiede di mettere le mani in tasca agli italiani, a quel punto vedrete che cambierà il vento. E cambierà in queste zone in particolare». Renzi ha detto che «Salvini sta per mettervi le mani in tasca, o con la patrimoniale o con l’Iva o con tutte e due» e ancora: «Si tratta di aspettare perché hanno sbagliato i conti, hanno fatto male i numeri del Def e la conclusione di questo ragionamento è che gli italiani devono trovare 20 miliardi da qui alla fine del 2019 e 40 nel 2020». Renzi ha parlato anche del tema sicurezza, spesso tallone d’Achille per il Pd: «Il ministro dell’Interno come si chiama? Salvini. - le sue parole - Noi sappiamo tutto delle fidanzate di Salvini e di Di Maio e non sappiamo cosa stanno facendo. Stanno lavorando o no? Questo è il punto. A Roma, mercoledì, c’è stata una sparatoria. Se c’è un problema di sicurezza oggi la responsabilità è del ministro dell’interno, non del Pd. È da un anno che non siamo più al governo. Salvini viene pagato per risolvere i problemi, non per fare paura».

Al suo ingresso nell’auditorium - dove ci sono il senatore Alessandro Alfieri, il consigliere regionale Angelo Orsenigo e gli ex Luca Gaffuri e Gianstefano Buzzi, mentre non c’era la deputata Chiara Braga che era stata anche nella segreteria di Renzi - c’è chi lo saluta dal balcone e gli fa gli auguri. Lui, immancabile camicia bianca, risponde con un “Ciao, grazie”. Poi dal palco, sempre sul leader del Carroccio: «A me non preoccupa quello che Salvini dice, ma quante volte cambia idea. Ha cambiato idea su tutto, cambia idea sempre, sulla base del vento». Ha ricordato che «ha iniziato nei comunisti padani e, di questo passo, tra dieci anni lo troveremo volontario su una nave Ong».n 

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