Molestatore sul treno in pieno giorno
«Sono una poliziotta». E lui fugge via

Straniero rivolge frasi incomprensibili a una ragazza e poi la blocca sulla porta: «Mi ha salvato quella donna che, mostrando un distintivo, lo ha fatto scendere a Grandate»

È praticamente impossibile tenere controllato ogni singolo treno: chiunque può salire, passando dalle varie stazioni.Non è raro, dunque, che possano verificarsi situazioni spiacevoli, come accaduto giovedì pomeriggio sul convoglio 159, partito da Milano Cadorna alle 16.43 e diretto a Como Lago.

A raccontare la vicenda, che fortunatamente ha avuto un risvolto positivo, è una ragazza che si trovava proprio su quel treno.

«Erano le 17.25, ero nel vagone di testa - racconta la giovane donna - a poche fermate dalla mia, Grandate, un ragazzo ha raggiunto la mia carrozza e si è seduto di fianco, cominciando a fissarmi insistentemente. L’ho guardato per una frazione di secondo, quanto è bastato per capire che aveva circa vent’anni e un aspetto abbastanza trasandato».

«Finché si limitava a guardare - aggiunge - , non ho dato parecchio peso, poi però ha cominciato a fare dei versi e a fischiare, oltre a parole per me incomprensibili, anche perché parlava poco e male l’italiano».

La ragazza ha dunque raggiunto la porta d’uscita, ma anche l’uomo si è alzato di scatto, subito dietro di lei. «Tenevo lo sguardo sul telefono fingendo di essere impegnata in una conversazione – prosegue – volevo evitare di guardarlo. Vicino a me è arrivata un’altra donna, ma lui si è bruscamente infilato tra noi, per piazzarsi davanti alla porta d’uscita, col treno ancora in corsa».

«Ha iniziato a dire parole senza senso - aggiunge - : si faceva sempre più insistente, finché la donna vicino a me si è scocciata ed ha estratto il distintivo: era un’agente in borghese». «Ora smettila, sono una poliziotta. Scendi e vattene» lo ha redarguito lei con decisione. A quelle parole, l’uomo si è subito calmato ed è scappato: forse non capiva bene l’italiano, ma “poliziotta” e “distintivo” li ha colti eccome.

(Daniela Colombo)

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