Montano, folla per l’addio
alla mamma infermiera

Chiesa gremita per l’ultimo saluto alla donna stroncata dal male a 48 anni. Il parroco: «Aveva spiegato al figlio di dieci anni la propria malattia»

«Siamo qui con il cuore»: con queste parole don Aldo Maesani, parrocco di Sant’Andrea a Montano, ha iniziato la sua omelia per le esequie di Barbara Mazzotta, la donna di 48 anni, scomparsa l’altro giorno,dopo una lunga malattia.

La chiesa era gremita e tante persone hanno dovuto assistere alla cerimonia, fuori, sul piccolo sagrato. Davanti al feretro il piccolo Andrea, di soli dieci anni, la mamma Lavinia e il fratello, composti in un dolore intenso e sofferto. Per l’ultimo saluto, erano presenti anche le sue colleghe infermiere del Valduce.

E i medici che l’hanno conosciuta e apprezzata e anche alcuni pazienti che hanno avuto modo di constatare la sua grande umanità. Quella umanità che don Aldo, ha voluto mettere davanti a tutto. Anche al mistero della morte, che agli occhi del mondo, fa sprofondare nell’angoscia.

«La vita è un dono di Dio - le sue parole -. E Barbara ha accettato la sfida del dolore, della croce, della malattia ed anche quella di dover lasciare suo figlio Andrea. Ma per un figlio la mamma non deve mai morire. Spesso diceva ad Andrea: ”La mamma deve morire”. Non per cattiveria ma per prepararlo a quello che, purtroppo, sarebbe inevitabilmente successo».

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