Rivetti, l’addio della moglie: «Il nostro, un amore lungo 61 anni»

Lipomo Commozione ai funerali dell’imprenditore che guidò il Calcio Como. Vanna gli ha dedicato parole toccanti, lette dalla figlia dopo la cerimonia

Un uomo che molto aveva fatto nella vita imprenditoriale, ma che aveva saputo seminare amore e riconoscenza tra chi gli stava accanto. Sabato pomeriggio nella chiesa dello Spirito Santo di via Cadorna, il parroco don Alfonso Rossi ha celebrato il rito funebre di Amilcare Rivetti, 83 anni, deceduto presso il reparto cardiologia dell’ospedale Sant’Anna dove si trovava ricoverato da qualche tempo.

Amilcare, come ha ricordato il parroco all’omelia, era sposato da 61 anni con Vanna, un traguardo invidiabile. E proprio la moglie, arrivando a casa dall’ospedale, il giorno della morte, gli ha dedicato una lettera toccante che è stata letta dalla figlia con commozione al termine del rito funebre, in cui ricordava la loro lunga unione e il vuoto incolmabile che ha lasciato nella sua casa, nei figli, nei nipoti e in quanti lo hanno amato e conosciuto che non lo dimenticheranno mai. E ha concluso: «Ciao Ami quando sarà il mio momento vienimi incontro e prendimi la mano». Subito dopo è partito un applauso spontaneo dall’assemblea in segno di affetto e solidarietà.

Amilcare Rivetti dopo aver fondato una quarantina di anni fa la Union Cafè di Tavernerio. Dal 2007 in poi era entrato nel direttivo del Calcio Como

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