S. Anna, lo scandalo
del bar chiuso

Ora l’ospedale scopre che occorrono deroghe: con la leva della burocrazia servizio negato

I negozi al Sant’Anna? La parafarmacia? La “yogurteria” accanto al bar?

Secondo la legge non avrebbero mai potuto aprire. Lo ha spiegato l’Azienda ospedaliera di San Fermo in un comunicato che, all’indomani della protesta inscenata dai sindacati (una cinquantina di lavoratori rischia il posto), ricostruisce nel dettaglio i contorni di una vicenda davvero surreale, le cui conseguenze - peraltro - ricadono sulle centinaia di persone che ogni giorno frequentano l’ospedale, e alle quali è preclusa qualunque forma di ristoro, se si escludono le macchinette di bibite e caffè.

La spiegazione è la seguente, di una semplicità sconcertante: nessuno, tra le fila della società Progetto nuovo Sant’Anna era a conoscenza del fatto che la legge vietasse l’attivazione di servizi commerciali.

Il servizio completo sullo scandalo al Sant’Anna nell’edizione de La Provincia in edicola domenica 18 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA