San Fermo, fusione ricca
Ma un debito in Posta

Nelle variazioni al bilancio spazio a una curiosità: si scoprono le spese di Cavallasca per la corrispondenza, che ammontano a 3.500 euro. Intanto lo Stato darà 752mila euro di trasferimenti

Nell’assestamento del bilancio di uno dei Comuni più ricchi della provincia si scopre una spesa di 3.500 euro in servizi postali. Durante l’ultima seduta del consiglio comunale dello scorso 26 luglio l’assessore al Bilancio, Fabio Ansideri, ha descritto le diverse variazioni intercorse.

Spiegando le ragioni di importi molto grandi, come ad esempio i 752 mila euro di contributo straordinario per la fusione con Cavallasca, ma anche prevenendo eventuali incomprensioni circa i 3.500 euro di spese postali, non previste e che si vanno a sommare a quelle ordinarie.

«Tranquilli, non abbiamo spedito cartoline turistiche di San Fermo comperando francobolli – ha detto Ansideri che oltre alla delega al Bilancio ha anche quella al Marketing del territorio e sviluppo turistico – semplicemente abbiamo scoperto che l’ex Comune di Cavallasca aveva un conto aperto alle Poste dove venivano segnate le spese per la corrispondenza dell’amministrazione e abbiamo provveduto a saldare il conto».

Altri dettagli sul giornale in edicola domenica 30 luglio.

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