San Silvestro
sottotono a Como
e pochi cenoni

Molti ristoranti hanno rinunciato alla cena dell’ultimo. Ma qualcuno dice: «Serata riuscita». Allo scoccare della mezzanotte non sono mancati i botti nonostante il divieto. Sequestrate duecento lanterne cinesi

Molte disdette a causa dei timori di contagio. E anche la soppressione dello spettacolo pirotecnico non ha aiutato la tradizione del cenone al ristorante. In compenso non sono mancati fuochi fai da te, lanterne cinesi (circa duecento quelle sequestrate dalla polizia nella notte) e botti nonostante l’ordinanza di tassativo divieto firmata dal sindaco Mario Landriscina . L’ordine è stato disatteso soprattutto nella zona di Sant’Agostino e nell’area dello stadio, ma tutto sommato rispetto agli anni passati il no ai botti e fuochi pirotecnici è stato rispettato dai più.

Cenone addio

Un San Silvestro sottotono con pochi ristoranti aperti e in quei pochi scene non certo da tutto esaurito, anzi.

Uno dei ristoranti che ha sentito sicuramente la mancanza dei classici fuochi d’artificio è il Bellavista di Brunate, ristorante con vista panoramica sulla città: «Nel nostro locale si è sempre respirata la magia dell’atmosfera natalizia che caratterizza anche il cenone di Capodanno - dice Renato Cafà , il gestore - Molti clienti scelgono il nostro locale anche per poter ammirare la bellezza dei fuochi, ma quest’anno abbiamo dovuto compiere delle scelte diverse: non abbiamo organizzato il cenone per una scelta oculata e consapevole. Una perdita economica non indifferente che è stata ripagata dalle tante manifestazione di solidarietà ricevute da parte dei nostri affezionati clienti. Purtroppo abbiamo scelto di chiudere il ristorante e l’hotel fino al 12 marzo».

Malumori in centro storico nel ristorante La Cucina di Elsa: «Il Cenone purtroppo è andato male come del resto tutto il mese di dicembre - dice Pasquale Ciccone - Il 31 sera eravamo al 60% di capienza. Purtroppo siamo in balia di questo virus».

C’è chi invece non si è fatto scoraggiare e ha cercato di offrire ai clienti una serata all’insegna della quasi normalità. «Abbiamo optato per una serata classica con menù alla carta - dicono Stefano Neri e Nicola Ostinelli del ristorante Il Diavolo e l’Acqua Santa - Dei 70 tavoli disponibili, abbiamo preferito occuparne solo 50 per permettere ai nostri ospiti, anche qualche straniero, di festeggiare in sicurezza».

Una serata al di sopra delle aspettative al Crotto del Sergente: «Abbiamo aperto con menù à la carte e abbiamo fatto il pieno - dice il titolare Massimo Croci - Certo abbiamo avuto tante disdette, ma siamo riusciti ugualmente a riempire il locale».

Tra gli entusiasti Andrea Camesasca de Il Corazziere Rural Resort: «Quest’anno non si poteva ballare, ma abbiamo allestito un piano bar per far divertire e cantare i nostri clienti fino alle 3 del mattino. C’è stato grande rispetto e grande attenzione da parte di tutti e proprio per questo la serata non poteva andare meglio». Le forze di polizia (otto pattuglie tra questura, locale e carabinieri) hanno controllato i pochi locali aperti: tutti in regola.

Ciò che è certo è che alle 3 del mattino la città era già deserta e la festa abbondantemente finita..

Il traffico di Capodanno

Se il 31 è stato sottotono, Capodanno sul lago ha visto l’arrivo in città di migliaia di persone. Parcheggi pieni, tantissime persone a passeggio soprattutto sul lungolago o lungo viale Geno, traffico in tilt nel tardo pomeriggio per gli automobilisti che hanno iniziato a defluire dalla convalle.

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