Sant’Anna, pochi reparti non Covid
Gli altri pazienti vengono trasferiti

Il principale ospedale lariano e la riconversione: «Siamo di fronte a una fase di particolare complessità»

Il Sant’Anna ha bisogno di spazi per ripartire dopo l’emergenza Covid. In arrivo tamponi e una nuova pianificazione. Uno degli aspetti più problematici nella gestione dell’epidemia, sorto di recente al presidio di San Fermo della Battaglia, riguarda la linea netta di separazione che deve essere tracciata tra i pazienti con il virus, i casi sospetti e le persone che invece hanno bisogno di altre cure. Non tanto nel pronto soccorso, dove i settori sono stati fin da subito distinti, quanto dentro ai vari reparti. È necessario, soprattutto, stabilire dei percorsi puliti, distinti dal fronte epidemia, con degli accessi rapidi.

Nei giorni scorsi è capitato che più di trenta persone con problemi ben diversi dal Covid abbiano dovuto essere ricoverate temporaneamente in pronto soccorso non riuscendo a trovare degli spazi ai piani alti per evitare rischi di contagi. Anche un caso di emergenza in elisoccorso è stato di recente dirottato altrove, sempre per la carenza di possibilità di ricovero.

«Asst Lariana è ora chiamata ad organizzarsi per una nuova fase - questo è quanto fa sapere l’azienda socio sanitaria - che sarà di particolare complessità sul fronte della revisione dell’organizzazione degli spazi e della logistica che sul piano della modulazione del profilo clinico-assistenziale. Tra i temi che si stanno affrontando in vista della ripresa delle attività, il principale, ad esempio, riguarda la degenza del paziente rispetto alla sua patologia prevalente. I pazienti poi che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico dovranno prima effettuare il tampone, così come le donne che devono partorire. Come detto i temi da pianificare sono molteplici e richiederanno una grande attenzione».

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