Como, il buco delle mense scolastiche
Mancano 153mila euro

La percentuale dei morosi si attesta al 16,9% del totale degli iscritti

Il vicesindaco esclude provvedimenti drastici: «Aiutiamo chi ha bisogno»

Mense, i morosi sfiorano il 17%, ma la pappa va anche a chi non paga.

Salta il progetto per pagare i servizi scolastici nei negozi di vicinato, resta il classico bollettino postale. Sono iniziate le iscrizioni scolastiche e con esse, negli uffici di via Italia Libera, è possibile anche aderire al pre scuola, al dopo scuola e alla servizio di refezione. Tutti, anche chi ha debiti pregressi: il Comune non ha mai adottato la linea dura decisa in passato da altre amministrazioni. «Non abbiamo mai messo alla porta nessuno, non lo faremo certo quest’anno - risponde Silvia Magni, vicesindaco e assessore all’istruzione -. Però è possibile iscriversi ai servizi scolastici solo se non si hanno debiti».

In compenso i morosi finiscono in lista d’attesa in quelle poche scuole che hanno la coda fuori dalla porta. Niente pugno di ferro quindi, sebbene i dati dello scorso anno scolastico raccontino di un buco di 153mila euro per morosità, frutto del mancato pagamento da parte del 16,9% delle famiglie che hanno avuto accesso ai servizi. Più precisamente si tratta di 496 utenti della primaria e di 204 dell’infanzia, per un totale di 700 solleciti. Occorre però specificare che una volta inviate le lettere di sollecito l’amministrazione riesce sempre a far rientrare altre risorse rendendo marginale il vuoto creato dalle morosità.

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