Scuola, mancano i prof
Il ministro a La Provincia:
«I vuoti saranno colmati»

Circa 500 cattedre buche a Como, record in alcuni istituti. Stefania Giannini: «Fenomeno ricorrente, ma quest’anno grazie al concorso la situazione è senza dubbio migliore»

Una settimana all’inizio della scuola, ma sul Lario ci sono ancora circa 500 cattedre scoperte e in alcuni istituti la situazione è particolarmente critica. Ad avere problemi di organico più pesanti sono soprattutto gli istituti tecnici. Basta fare l’esempio dell’istituto Da Vinci- Ripamonti dove le cattedre scoperte sono 75, una trentina i posti mancanti al Romagnosi di Erba. Con la chiamata diretta non sono riusciti a coprire il fabbisogno di insegnanti: non si trovano quelli specializzati, soprattutto in meccanica. Domani è in programma l’incontro con i sindacati che andrà a definire il calendario per le nomine mancanti.

Ne abbiamo parlato con Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione a margine del Forum The

European House Ambrosetti, che si è tenuto nel fine settimana a Cernobbio.

Ministro Giannini, a Como la scuola sta per iniziare con 500 cattedra scoperte, cosa può dire

agli studenti?

Il fenomeno delle cattedre scoperte in questi giorni è ricorrente ogni anno. Quello che posso

dire è che quest’anno più dello scorso anno, grazie ai vincitori di concorso e al potenziamento

che abbiamo fatto con il macro piano funzionale lo scorso anno, tutti questi gap che ad oggi,

siamo ai primi di settembre, sembrano drammatici sulla carta, nell’arco delle prossime due

settimane saranno assolutamente colmati.


Saranno tutti insegnati titolari di cattedra?

Q

ualche volta si tratterà di supplenze perché sapete bene che laddove non ci sono vincitori

sulle discipline di concorso si interviene con le supplenze.

Può comunque rassicurare le

famiglie degli studenti comaschi?

Garantisco ai genitori e agli alunni che la situazione sarà

sicuramente migliore di quella

dell’anno scorso. 
G.Ron.

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