Tavernerio, in coma per un pugno
Arrestato il ragazzo: «Pericoloso»

Ai carabinieri aveva detto: «Se qualcuno tocca la mia famiglia mi va il sangue alla testa». Portato al Beccaria

Incapace di gestire la propria rabbia e a comprendere la gravità di quanto ha fatto, nonché tuttora potenzialmente pericoloso. I giudici del Tribunale dei minori ritornano sui loro passi e a meno di una settimana dalla brutale aggressione di Tavernerio, dove un pensionato di 67 anni è finito in coma dopo che un ragazzo di 17 gli ha sferrato un violentissimo pugno in testa, ordinano l’arresto del giovane.

I carabinieri della stazione di Albate si sono presentati a casa del minorenne nel primo pomeriggio di ieri e, dopo aver notificato ai genitori l’ordine di custodia cautelare, lo hanno accompagnato al carcere minorile del Beccaria.

Secondo il giudice delle indagini preliminari, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero - basata sulla ricostruzione dei carabinieri di Albate - esiste infatti il concreto pericolo che il ragazzo possa reiterare il reato.

Hanno contribuito a propendere per l’arresto anche le parole che il ragazzo ha fatto mettere a verbale davanti al pubblico ministero: «Se qualcuno tocca la mia famiglia a me va il sangue alla testa». Frase che, secondo il giudice, denota un’indole rabbiosa, irascibile e pericolosa. Da qui la decisione di ordinare l’arresto immediato, eseguito ieri. Il tutto mentre il pensionato colpito con un pugno ancora lotta per la vita, in coma, nel reparto di neurorianimazione del Sant’Anna.

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