Una “grande Como” per contare di più
Anche il sindaco Landriscina ci sta

Il Pd rilancia l’idea: accordi con i Comuni limitrofi. Il sindaco: «L’ho detto in campagna elettorale, ci credo»

Una “città allargata”, una “Grande Como” che riunisca - inizialmente attorno a un tavolo, poi all’interno di un unico Comune - i paesi più vicini al capoluogo. Obiettivo: trovare soluzioni nell’interesse di tutti su temi come strade e trasporto pubblico, ma anche pesare di più quando bisogna bussare alla Regione o al Governo.

Si dicono favorevoli il sindaco Mario Landriscina e il Pd - forse per la prima volta d’accordo su un tema - anche sulla scorta di un dibattito analogo avviato nelle scorse settimane sull’altra sponda del lago e centrato proprio sull’ipotesi di una “Grande Lecco”.

Un percorso lungo e ancora tutto da costruire, se si pensa a una revisione dei confini e a un’aggregazione tra Como e centri come Lipomo, Brunate, Maslianico, Cernobbio o San Fermo, solo per citarne alcuni. Ma i primi passi potrebbero esser fatti a breve, come si augurano i “dem” e come conferma Landriscina. «L’idea è stata riproposta da Giuseppe Doria nel corso dell’ultima assemblea cittadina - spiega il capogruppo del Pd Stefano Fanetti - Viste le difficoltà della Provincia, è la città di Como a dover assumere un ruolo diverso, è ora di iniziare a fare rete per davvero con i Comuni limitrofi. Iniziamo a confrontarci su questioni concrete come quella del traffico e dei trasporti, poi se ci sono le condizioni si può andare oltre e ragionare su un allargamento dei confini».

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