Veggente di Maccio, l’attenzione da tutta Como torna sulle apparizioni

Villa Guardia Attesa per il pronunciamento della Chiesa su apparizioni della Vergine e altare che trasudava acqua. «Noi ci abbiamo sempre creduto, nell’aria c’è qualcosa di nuovo». E sabato sera arriverà il cardinale Cantoni

«Ho proprio voglia di capire, di sapere meglio cosa è successo. Non sono mai stata scettica. Aspettiamo».

Parole chiare quelle di Caterina Bernasconi, che come tante altre persone a Maccio e anche da fuori paese, sentono che qualcosa di nuovo verrà comunicato circa i fatti di Maccio, soprattutto dopo che il vescovo di Como e neo cardinale, monsignor Oscar Cantoni, ha detto che il Papa stesso, Papa Francescoè in contatto con il “veggente di Maccio”, e che lo stesso Santo Padre «è molto colpito da questa esperienza».

Il 27 novembre il santuario diocesano di Maccio compirà 12 anni dalla sua istituzione, in questi ultimi anni era calato il silenzio sulle rivelazioni fatte al maestro Gioacchino Genovese, i riflettori si erano smorzati sia sulla figura del maestro Genovese, sia sul marmo dell’altare che trasudava acqua e sull’apparizione della Vergine. Al Sant’Uffizio di Roma restano i corposi dossier su cui la Chiesa si pronuncerà, ma nel silenzio della preghiera al santuario ogni giorno si alzano le voci dei fedeli che pregano in un modo nuovo, quello della Supplica attraverso la Corona alla Santissima Trinità Misericordia.

I fedeli

Non solo gente di Maccio, c’è chi arriva da Como, dai paesi della provincia e anche da Varese, come una famiglia che ogni venerdì sera è al santuario per la recita della Corona. Si prega e si attende. «Ci ho creduto tanto e ci credo – dice Annalisa Marantelli di Valmorea - Vengo qui, si sta bene in questa chiesa. A prescindere dal se ci credi o non ci credi, qui c’è qualcosa. Ho pregato, sono fedelissima a questa chiesa».

Non è usuale che alle 16 di una calda e luminosa domenica pomeriggio in chiesa ci siano oltre 30 persone alla recita solenne della Corona, a Maccio succede e gli appuntamenti di preghiera sono sempre molto partecipati, anche quelli serali, ogni sera alle 21 e talvolta quelli per l’intera notte. «Penso quello che tutti oggi pensano, soprattutto dopo le parole del nostro cardinale – dice Antonia Arrighi - nell’aria c’è qualcosa di nuovo, forse sapremo qualcosa di nuovo sul santuario».

La preghiera

Persone che pregano, tra cui anche il gruppo de “i giovani del 10”, proprio il 10 settembre, per un’iniziativa del centro per la pastorale giovanile, invitano alla serata in cui alle 21 ci sarà l’esposizione eucaristica e la Corona alla Santissima Trinità Misericordia recitata con il vescovo. «C’è attenzione alla comunità e ai giovani del 10 del mese – dicono Giuliana Caccia e Renata Galbiati – all’inizio la gente non ha capito cosa fosse successo qui a Maccio, diranno qualcosa di più, magari prima ai preti. Ma c’è senz’altro qualcosa».

Si prega molto, ma tutta la vicenda legata al maestro Genovese resta nel pieno riserbo, uno stile da sempre attuato dal laico, uomo molto schivo che non è mai stato propenso a parlare con i giornalisti e a mostrarsi in pubblico.

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