Abusi sessuali, medico a processo
«Visite ginecologiche ingiustificate»

Bisognerà aspettare il novembre 2020 per la prima udienza a carico del camice bianco di Valsolda

È stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale, il medico di base arrestato nell’agosto dello scorso anno dai carabinieri. Il professionista, 48 anni di Valsolda, dipendente dell’Ats della montagna, dovrà comparire davanti ai giudici del Tribunale di Como nel novembre dell’anno prossimo. Otto, complessivamente, le presunte parti offese identificate nel corso dell’inchiesta.

L’accusa per il medico, millecinquecento pazienti in Val d’Intelvi, dove riceve negli ambulatori comunali di Castiglione, Pellio, San Fedele, Laino, Blessagno, Pigra, Ponna Superiore e Ponna Inferiore, era di aver trasformato normalissime visite mediche in ingiustificate - secondo la Procura - ispezioni ginecologiche.

La denuncia che ha fatto scattare l’inchiesta da parte dei carabinieri era stata presentata da una delle ultime pazienti del camice bianco residente a Valsolda. Gli investigatori avevano poi esteso l’indagine andando a contattare altre pazienti e arrivando a rintracciare complessivamente una decina di donne che, secondo le contestazioni, tra il 2010 e il 2017 avrebbero subito un approfondimento medico non richiesto e particolarmente intimo, facendo scattare l’accusa di violenza sessuale.

Nell’agosto dello scorso anno l’uomo venne arrestato - finì ai domiciliari - e quindi sospeso dal servizio. Fin dal primo momento si è sempre difeso negando ogni addebito.

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