Variante, Confesercenti all’attacco
«Trenta milioni a chi è penalizzato»

La proposta choc di Confesercenti dopo le proteste di bar e ristoranti danneggiati dalla Regina chiusa

C’è una prima concreta proposta dopo il grido d’allarme lanciato con il conforto di numeri e percentuali da ristoranti, bar e attività penalizzate - sui due lati del blocco - dal cantiere di Colonno della variante della Tremezzina.

La sintesi dell’azzeramento dei transiti lungo la statale sta in quel «metto in liquidazione la società» che il proprietario del ristorante pizzeria “Il Cris” di Lenno, Ivan Bordoli, ha annunciato domenica 19 dicembre a “La Provincia” e che ieri mattina ha richiamato l’attenzione anche delle telecamere della Rai.

La proposta citata poc’anzi l’ha formulata la Confesercenti, prima a prendere una posizione ferma sull’argomento.

Il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli, ha scritto a tutti i politici della provincia di Como affinché «i gruppi parlamentari e il governo trovino un’intesa per predisporre un fondo straordinario da 30 milioni di euro da tradurre in ristori alle imprese colpite dalla chiusura della statale Regina per 4 mesi a Colonno per l’avvio del cantiere della Tremezzina e per consentire alla imprese di accedere alla cassa integrazione straordinaria».

Da qui l’elenco delle attività direttamente interessate dallo stop totale alla viabilità: ristoranti, strutture ricettive, operatori dei mercati, negozi, attività commerciali, artigianali e industriali che hanno subito una contrazione della domanda di beni e servizi. Il periodo in cui perimetrare le perdite va dal 1° dicembre al prossimo 31 marzo.

Il concetto di fondo è che chi in questi mesi documenterà una perdita superiore al 30% rispetto all’anno precedente, potrà accedere al contributo straordinario, dando anche facoltà alle imprese di presentare domanda di cassa integrazione straordinaria per i quattro mesi per i propri dipendenti. Da qui la richiesta di un emendamento alla manovra di bilancio.

In questo contesto, Confesercenti Como ha chiamato in causa gli 80 milioni di euro risparmiati da Anas non «per la realizzazione della prima parte dei lavori con strada chiusa” (come riportato nella nota di Confesercenti), bensì nell’intero appalto della variante.

E la vicenda legata al grido d’allarme di tante attività del lago è approdato ieri anche al tavolo di coordinamento sulla Regina attraverso il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti.

Nel frattempo, si va delineando la convenzione per le spese che Anas - tramite il ministero - dovrà rifondere agli enti territoriali nonché ad Asf, Navigazione (in parte) e Areu per le voci di bilancio legate ai trasporti, ma anche alla mobilità. Anci Lombardia presieduta da Mauro Guerra sindaco di Tremezzina provvederà a raccogliere le singole voci di spesa - dal taxi boat utilizzato da Colonno per trasportare gli alunni al mattino fino ad Argegno agli osservatori del traffico che la Provincia ha ingaggiato a Laino - e a trasmetterle poi per il computo finale.

Un passo sicuramente importante tenendo conto di un aspetto e cioè che il piano di mobilità alternativa sta funzionando, ad eccezione degli alti costi dei biglietti degli aliscafi. Ma ora è sui privati che gioca una sfida importante da qui ai mesi a venire.

(Marco Palumbo)

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