In banca con barba e baffi finti

La cassiera impaurita non apre

Cabiate

Una rapina sventata? Oppure solo un banale, e forse anche grottesco, equivoco?

È questo il dilemma che, proprio in queste ore, stanno cercando di sciogliere i carabinieri di Mariano Comense.

Certo è che l’episodio che è accaduto ieri, attorno a mezzogiorno, in quel di Cabiate ha dei contorni a dir poco strani.

È avvenuto alla banca Intesa San Paolo di via Milano, angolo via Venezia. Un uomo si è presentato davanti alla bussola dell’ingresso, che però non si è aperta. Ha bussato per attirare l’attenzione degli impiegati perchè gli dischiudessero l’uscio. Lo sconosciuto è stato notato da una dipendente che però, alla sola vista, si è spaventata. A suo dire, il tizio che indossava un giubbino di color beige aveva il volto palesemente mascherato: aveva una barba finta attorn oalla bocca e una parrucca sulla testa.

Presa dal panico, la donna non solo si è ben guardata dall’aprire la bussola, ma ha anche avvertito i carabinieri.

Quanto all’uomo, vedendosi inascoltato se ne è andato. Forse per non essere intercettato dalle forze dell’ordine. O forse, semplicemente, perchè si era ormai convinto di essere giunto oltre l’orario di chiusura, e quindi di non aver speranza di entrare. Si è allontanato, dicono i testimoni, a bordo di un’utilitaria. Oppure forse, secondo altre testimonianze, sopra una station wagon di colore grigio guidata da un’altra persona.

Tanta apprensione da parte dei dipendenti della filiale ha una ragione d’essere. La banca Intesa San Paolo era stata infatti rapinata il 23 gennaio 2012. Sempre in orario di chiusura, due banditi con i volti seminascosti da bandane entrarono nell’istituto di credito. Uno di loro era armato di coltello. Sfoggiando calma e determinazione, si fecero consegnare dai tre dipendenti atterriti il contenuto dei cassetti: 7800 euro circa. Poi fuggirono indistrurbati.n

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