Cultura e Spettacoli
Venerdì 13 Agosto 2010
Il padre dei gialli italiani
colpito a morte a Bellagio
Sellerio pubblica "Sei donne e un libro", uno dei capolavori di Augusto De Angelis, incarcerato a Como per attività antifascista e massacrato da un repubblichino, nella località lariana.
Non possiamo dimenticare che il "giallo" all'italiana, che ha avuto nell'ultimo decennio il suo periodo di maggior visibilità, ha avuto un padre che ancora oggi dimostra di essere uno scrittore vero e non certo appiattito, nonostante i tempi siano cambianti. Si chiama Augusto De Angelis, nato nel 1888 a Roma, ma poi trasferitosi a Milano, dove era approdato al romanzo poliziesco nel 1935 con «Il banchiere assassino». La maggior parte dei suoi gialli hanno come protagonista il commisario della Mobile milanese Carlo De Vincenzi. Chi è un po' in là con l'età si ricorderà di uno sceneggiato Rai, dedicato al commissario che era interpretato con lo stile unico di un grande del calibro di Paolo Stoppa. Il Commissario De Vicenzi arriva in quel periodo a dare uno scossone alla tradizione che voleva gli scrittori italiani obbligati a seguire i modelli "hard boiled" americani, naturalmente adattati ai dettami del regime. De Angelis riesce invece a creare una figura di poliziotto diversa da quelle correnti. Erano però tempi duri per i "giallisti", sempre guardati con sospetto, fino a che, nei primi anni '40, il regime decise di togliersi il pensiero, facendo sequestrare tutti i romanzi noir. De Angelis ne fa le spese in tutti i sensi, come scrittore e come uomo. Tanto che la sua biografia racconta di una morte violenta avvenuta proprio a Bellagio, nel 1944. Dopo l'8 settembre 1943 De Angelis viene arrestato con l'accusa di antifascismo e portato nel carcere di Como, da dove esce solo dopo alcuni mesi, fortemente debilitato. Tornato a Bellagio, dove risiede, ha la sfortuna di incontrare la donna che lo aveva accusato di antifascismo. Vedendolo in salute così precaria e sentendosi responsabile, tenta di scusarsi. La reazione, non certo entusiasta, dello scrittore non piace all'accompagnatore della signora, un repubblichino dai modi bruschi, che si sente in dovere di vendicare l'oltraggio, aggredendo De Angelis con pugni e calci, tanto da causarne la morte.
Grazie a Sellerio i romanzi di De Angelis sono ritornati in libreria e mostrano quanto "il padre" del nostro giallo resista al tempo, in virtù anche della forte adesione umana che nutre nei confronti del suo poliziotto. Da leggere è «Sei donne e un libro» (Sellerio, pag. 330, euro 13), pubblicato nel 1936, che ora ritorna in libreria e possiamo così conoscere bene la figura di Vincenzi che De Angelis qui descrive con grande attenzione, mentre si muove in una Milano che sta scoprendo di essere moderna, tra palazzi dal gusto Decò e case di ringhiera. Le sei donne cui fa riferimento il titolo sono quelle che che ruotano intorno alla vita del professor Ugo Magni, medico di successo, senatore. «Un fortunato della vita» che però viene trovato ucciso nei locali di una piccola libreria.
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