Come ci cambia l'iPad
"Tavoletta con l'anima"

Un libro del filosofo Maurizio Ferraris fa riflettere sulle implicazioni della tavola digitale, sempre più di uso comune, capace di modificare le abitudini di lettura, scrittura, persino le modalità dell'attenzione. Ascolta e guarda il video di Ferraris al Festival della mente di Sarzana, sul tema dell'iPad. In libreria, frattanto, scala le classifiche la biografia di Steve Jobs, l'inventore del tablet.

di Davide G. Bianchi

L'iPad ha un'anima? Se lo chiede Maurizio Ferraris nel suo ultimo libro da poco in libreria ("Anima e iPad. E se l'automa fosse lo specchio dell'anima?", Guanda, pp. 185 - € 16,50). Autore di una media di tre libri all'anno, e svariate collaborazioni giornalistiche (periodi femminili compresi), Ferraris è un filosofo torinese noto anche al di fuori dell'ambito accademico, soprattutto dopo il best-seller "Dove sei? Ontologia dei telefonino", uscito con Bompiani nel 2005.
Dopo l'iniziale interesse per l'estetica, la sua ricerca si è concentrata sui rapporti che la tecnologia intrattiene con la mente e il pensiero: siamo sicuri che Internet ci renda più stupidi? Sarà poi vero che il telefonino serve a parlare? Domande apparentemente banali, ma che nascondono problemi filosofici di prima grandezza. La tesi di fondo su cui lavora è mutuata da Jacques Derrida, a cui deve molto (e non ha alcuna difficoltà ad ammetterlo): la civiltà occidentale non si basa sull'oralità - quella che il filosofo francese chiamava la «metafisica delle presenza» - ma sulla scrittura. Il telefonino ne sarebbe solo l'ultima conferma di una catena di strumenti tecnici che muovono tutti in questa direzione, dalla Lettera 22 all'iPad. Non è forse vero che nella telefonia cellulare il traffico in sms ha ormai superato quello parlato? Ferraris sembrava un folle quando sosteneva che il cellulare non era … un telefono ma una macchina da scrivere! I fatti però sembrano dargli ragione: dopo essersi rimpiccioliti, ora i telefonini sono ridiventati grandi, come l'iPad 2, per poter avere una tastiera e un video.

(Leggi il testo intero dell'articolo sull'edizione cartacea de La Provincia di Como in edicola il 3 novembre)

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