L'adolescenza, un'Odissea
Ma D'Avenia dà speranza

In libreria la seconda prova narrativa del professore-best seller, che nel 2010 aveva venduto 400 mila copie del romanzo "Bianca come il latte rossa come il sangue". Il critico Panzeri l'ha letto in anteprima per noi, confermando il talento dell'autore, che racconta la storia di una ragazza di 14 anni in cerca del padre. Modello di riferimento, Omero. Guarda il video dell'autore che spiega il suo libro.

di Fulvio Panzeri

La prova del secondo romanzo, soprattutto se il primo è diventato un long-seller, premiato dai ragazzi e dagli adulti, è sempre molto difficile, una sorta di banco di prova che non ha però spaventato Alessandro D'Avenia, lo scrittore che ha esordito lo scorso anno con "Bianca come il latte rossa come il sangue" che è diventato uno dei libri più consigliati dai professori nelle scuole e ha raggiunto le quattrocentomila copie vendute, tradotto in moltissimi paesi e un film in uscita il prossimo anno. D'Avenia, trentaquattro anni, professore di lettere in un liceo di Milano, affronta ora il suo numeroso pubblico di lettori affezionati, che lo segue numeroso e sempre molto partecipe nei moltissimi incontri che ha tenuto in tutta Italia per presentare il primo romanzo, con il secondo libro "Cose che nessuno sa", pubblicato da Mondadori (pag. 332, euro 19).
(...)
L'adolescenza è al centro anche di questo nuovo romanzo che ha per protagonista Margherita, una ragazza di quattordici anni che deve affrontare una nuova soglia nel suo percorso di crescita, l'inizio del liceo. Per lei è un mondo nuovo da esplorare e da conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. La vita però presenta imprevisti dolorosi. Un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che dice non tornerà più a casa.

(...)

Ed è un romanzo che sta già piacendo molto. Un segnale viene da una scrittrice, Antonia Arslan, l'autrice di uno dei best-seller di questi ultimi anni, "La masseria delle allodole" che dice: «La scommessa del secondo libro mi pare sostanzialmente riuscita. Anche perché si appoggia robustamente su alcuni "miti fondanti" di grande tenuta emotiva, capaci di generare immagini forti, che giacciono nel profondo di ciascuno di noi. Prima di tutto c'è Omero, e un'Odissea resa contemporanea, rivissuta e riamata, come è giusto che si amino i grandi libri». (...)

(Leggi il testo intero dell'analisi di Fulvio Panzeri, sull'edizione cartacea di La Provincia di Como del 5 novembre)

© RIPRODUZIONE RISERVATA