Maria, ingegnere comasco
che fa "suonare" Firenze

Il 21 dicembre si inaugura il Teatro dell'Opera di Firenze, nuova casa del Maggio Fiorentino: sul podio Zubin Metha. Ci sarà anche la diretta tv, su Rai5. Il suono, definito "caldo e avvolgente", è made in Como.

di Stefania Briccola

Un suono avvolgente animerà la sala del Teatro dell'Opera di Firenze che s'inaugura il 21 dicembre con un concerto sinfonico, diretto da Zubin Metha, in onda su Rai5. Un po' complice di questo protagonista schivo è Maria Cairoli, ingegnere comasco, che ha firmato con lo studio Biobyte il progetto costruttivo acustico e della macchina scenica della nuova casa del Maggio Fiorentino. Tradizione e modernità convivono nella città della musica, gioiello del 150° dell'Unità d'Italia, che ospiterà lirica, danza e altri generi. Ci sono una sala grande, tradizionale, di 1800 posti e un auditorium per 1200 spettatori. Poi c'è la cavea all'aperto. Si attendono i finanziamenti per ultimare l'auditorium e la torre scenica per la lirica.

Maria Cairoli, quali criteri segue il Teatro dell'Opera di Firenze?

La nuova casa del Maggio Fiorentino segue il modello di un parco della musica per vivere il luogo in dialogo con la città, come a Oslo e a Copenhagen. In Italia nel Novecento non sono stati costruiti nuovi teatri d'opera, ad eccezione di Cagliari. È un evento straordinario inaugurarne uno oggi.

Parliamo della macchina scenica e delle soluzioni innovative applicate…. 

Lo spazio della torre scenica è legato alle potenzialità della macchina per consentire un rapido cambio di scena e una produzione varia che è vitale per il teatro. Abbiamo ideato un palco orizzontale di grandi dimensioni in cui la tecnologia moderna  fa vivere la tradizione del belcanto e guarda al futuro con la multimedialità. Purtroppo attendiamo i finanziamenti per realizzare  la macchina scenica.

Zubin Meta dopo il test acustico ha parlato di un suono caldo e avvolgente. Lei cosa può dire?

Il suono dal timbro caldo è stato raggiunto attraverso le tecnologie e la camera acustica appositamente costruita da un artigiano cermenatese, Carlo Bazzi. Nella sala che inaugura il nuovo Teatro dell'Opera era necessario fare sì che il tempo di riverbero tornasse ad essere più lungo e il suono più adatto a una sinfonia che alla lirica.

Quali innovazioni risaltano nel progetto costruttivo acustico?

Nella sala ci sono delle “trasparent wall”, reti metalliche trasparenti al suono che incontra pannelli che lo riflettono o tende acustiche fonoassorbenti.

In quali altri progetti è impegnata?

Sto lavorando sempre con Enrico Moretti, uno dei massimi esperti italiani di acustica, al nuovo teatro di Astana in Kazakhstan. A Verona inaugureremo a gennaio la ristrutturazione del Teatro Ristori dove la torre scenica dà la possibilità di ospitare eventi diversi dall'opera lirica, come mostre, feste, incontri. In tempi di crisi investire in un teatro significa avere delle chance per il futuro.  Penso alla città di Como e al Politeama. Il teatro può essere un luogo di riscatto, oggi come nel Risorgimento.

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