Cultura e Spettacoli
Giovedì 12 Gennaio 2012
Con "Roméo e Juliette"
baci e lacrime al Sociale
Il 13 gennaio e, in replica, la domenica seguente, il dramma di Shakespeare musicato da Gounod. Il regista ha voluto un'interpretazione realistica, con forte sensualità. Giù il sipario, su una grandiosa storia d'amore, del cartellone lirico del Teatro Sociale. Sull'edizione de "La Provincia di Como" del 13 gennaio tutte le interviste e le curiosità sul melodramma.
Raccontare con linguaggio vero e non favolistico la storia d'amore più famosa di tutti i tempi, prendendo spunto dalla musica e dal testo. Così ho lavorato per la regia di "Roméo et Juliette" di Gounod, in scena al teatro Sociale. L'idea che ha motivato le mie scelte è stata quella di creare uno spazio non tradizionale, che accogliesse la storia dei due adolescenti.
Uno spazio di colore blu intenso, come la notte, momento durante il quale si svolgono alcune delle fasi cruciali della tragedia di Shakespeare e dell'opera: dal ballo alla scena del balcone, per fare qualche esempio. In questa scena azzurra, le luci poi mettono in evidenza elementi di volta in volta diversi, per un'ambientazione atemporale e non filologica. I cantanti si muovono in questo contesto lineare e pulito. Ho chiesto a loro un forte realismo. In particolare, i due innamorati devono essere veri. I baci, gli abbracci, il contatto dei corpi è vero e deve riportare lo spettatore alle emozioni che ognuno di noi vive nel momento in cui scopre l'amore. Sulla scena si deve percepire l'incanto dell'attrazione reciproca e del desiderio che anima due ragazzi che incontrano il sentimento per la prima volta. L'interpretazione sarà intensa anche da un punto di vista vocale.
Come ho detto, le mie scelte sono state guidate dall'ascolto della musica che ha momenti di straordinaria intimità, da ascoltare quasi ad occhi chiusi. Ad essi poi si alternano momenti corali di grande impatto e forza, per i quali ho richiesto, allo stesso modo, autenticità e fisicità. A fare da complemento, i costumi, lineari e leggeri, con un'abbondanza di sete, che fluiscono e accompagnano i movimenti dei corpi. I costumi saranno avranno colori molto evidenti come il bianco e il nero, che caratterizzano i Capuleti e dei Montecchi. Un aiuto visivo per il pubblico e un modo per creare un'impressione di semplicità e di pulizia.
(Testo raccolto da Sara Cerrato)
© RIPRODUZIONE RISERVATA