Leggi Piero Chiara
su "La Provincia"

Si intitola "O soffio dell'april" il primo di quattro racconti di Piero Chiara, che il nostro quotidiano pubblica nel mese di agosto, ogni domenica, per gentile concessione della Mondadori, commentati da Federico Roncoroni, italianista, scrittore, saggista e curatore del Fondo archivistico del narratore luinese. Guarda la fotogallery con immagini di celebri copertine e fotografie dello scrittore.

di Vera Fisogni

Nell'estate delle "sfumature", parola chiave della trilogia ad alto tasso erotico dell'americana E. L. James, si capisce la differenza tra letteratura di genere e letteratura & basta.
Nel racconto del 5 agosto, il primo di quattro che "La Provincia" proporrà ai lettori, ogni domenica, per tutto il mese, lo scrittore luinese Piero Chiara (1913-1986) si rivela maestro del più difficile dei soggetti narrativi. Raccontare l'amore sensuale - mix ineffabile di emozioni e pensiero - richiede il massimo della sottrazione. Per capirci, come E. L. James "accumula" in dettagli, altrettanto Chiara riduce la situazione all'essenziale, a quei pochi tratti capaci di restituire qualcosa del rapimento di tutta la persona. Come solo la letteratura mistica sa fare, si pensi a Teresa d'Avila o all'ultima Edith Stein, più che l'evocazione conta l'allusione. Di qui l'impiego di impliciti, sottintesi, rinvii, perché l'esperienza amorosa - lo comprese magistralmente Roland Barthes - vale non tanto per il momento emozionale in sé, bensì per quanto altro sa risvegliare nel soggetto umano. In questo senso, Adamo Chiappini, il tenore in disarmo protagonista del narrato di Chiara - "O soffio dell'april", tratto da "Le corna del diavolo (E altri racconti)" (Mondadori) -, appare il prototipo perfetto di un'intuizione metafisica.

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