Musical The Full Monty
Tappe a Varese e Como

La versione teatrale del celebre film è firmata da Massimo Romeo Piparo. Debutto il 29 gennaio al Sistina di Roma, poi in scena anche all'Apollonio di Varese (14 marzo), al Nazionale di Milano (3 aprile) e al Sociale di Como (23 aprile)

MILANO - I temi portanti, come nel film, saranno il lavoro e la disoccupazione. E arriveranno anche sui palcoscenici del Sociale di Como e dell'Apollonio di Varese, oltre che su quello del Nazionale di Milano.

Tutto è pronto, infatti, per la versione musical di “The Full Monty”, firmata da Massimo Romeo Piparo, che sarà caratterizzata da una peculiarità senza precedenti: nel cast, oltre a Pietro Sermonti, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Paolo Calabresi, Gianni Fantoni e Jacopo Sarno, ci saranno anche due veri disoccupati torinesi, Marco Serafini e Simone Lagrasta, scelti dal regista al termine di un casting organizzato ad hoc. "Full Monty" (servizio completo, in italiano) è quanto mai d'attualità in questi tempi economicamente difficili. E c'è chi vede in quel "Monty" un'assonanza con il premier Monti (con la i).

«È giusto lanciare un segnale importante al pubblico in questo periodo di crisi - ha sottolineato il regista Piparo, spiegando il perché di questa particolare decisione di coinvolgere due interpreti senza esperienze di palcoscenico alle spalle - Full Monty parla di un tema molto attuale, quello della disoccupazione, ma lo fa con una punta di ottimismo e di speranza».

La storia è arcinota: lo spettacolo, che, dopo il debutto al Sistina di Roma il 29 gennaio, approderà a Varese (il 14 marzo), poi a Milano (dal 3 aprile) e a Como (il 23 aprile) narra la storia di un gruppo di lavoratori rimasti disoccupati in seguito ai licenziamenti in una grossa fabbrica che, per guadagnarsi da vivere, diventano spogliarellisti.   Se l'omonimo film, uscito nel 1997, si svolgeva in Inghilterra, l'ambientazione “italiana” scelta dal regista è Torino.

Nel musical, tutti gli attori balleranno e canteranno e ci sarà una curiosità alquanto gradita ai tifosi di calcio, in particolare quelli della Juventus: in una parte della piéce, infatti, la sceneggiatura prevede che gli interpreti si cimentino con il pallone, ispirandosi al mediano della nazionale Andrea Pirlo.

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