Viaggiatore comasco
sulla via delle perle

Tra i protagonisti dell'inserto dedicato ai viaggi last minute e in offerta, che La Provincia ha pubblicato oggi, c'è l'imprenditore Augusto Panini. Ecco la sua storia, che sembra la sceneggiatura di un film. Per chi vuole conoscere i Paesi citati da Panini, consigliamo di visitare il sito di Transafrica.

di Augusto Panini

Sono diventato viaggiatore per ragioni di lavoro. Come industriale tessile, mi recavo in Africa negli anni '80 per la mia attività, e subito mi sono appassionato a due Paesi in particolare: il Benin e il Mali. Quasi per caso mi sono imbattuto, ai mercati locali, in uno straordinario tesoro, di storia e cultura: le perle di vetro, retaggio di un'antichissima usanza economico-finanziaria, risalente ai primi secoli dopo Cristo. Questi oggetti di grande pregio, colorati, recanti ciascuno l'impronta dei luoghi di provenienza, erano originariamente impiegati come moneta di scambio.
Negli anni Ottanta, quando iniziai a conoscere l'Africa, se ne trovavano a cesti, a prezzi irrisori. Erano (e sono) diffusissime, venivano impiegate come amuleto, segno distintivo, ornamento. È iniziata, così, la mia voglia di conoscerne l'origine; un percorso che ha caratterizzato le mie ricerche degli ultimi vent'anni, in particolare a partire dal 2005, quando - lasciata l'attività di imprenditore - mi sono dedicato a studiare a tempo pieno queste antiche culture. Per il Museo di del Vetro di Murano mi occupo della catalogazione-datazione dei loro reperti, raccolti sin dal 1861al 1850. Durante decine di viaggi ho scoperto perle che arrivavano, fin dal VII secolo, dal Medio Oriente, da Libano, Egitto, Persia, attraverso le carovane sahariane.
Il Mali, ricchissimo d'oro, fu la prima fonte di approvvigionamento di questo materiale per l'Europa. Ciò lo rendeva una tappa obbligata nei viaggi in Africa. Personalmente, ci sono stato 57 volte, restando sempre impressionato dalla miniera di informazioni storiche e antropologiche che questo Paese sa trasmettere, come ho raccontato in un libro ("Perle di vetro mediorientali e veneziane", Skira, 2007). Le perle, anche i frammenti raccolti tra le rovine di antichi villaggi, raccontano i legami del Mali o di altre zone con il resto del mondo. Mi è capitato di trovare in Africa anche perle di vetro originarie di Timisoara Tibiscum, antico castrum romano in Romania, risalenti al IV-X secolo, o perle vichinghe giunte in Africa lungo la via del'ambra che ha collegato la Scandinavia con il mediterraneo ed il Vicino Oriente sin dall'epoca dei Sumeri. L'ambra evoca un'altra storia, quella dei collegamenti con la Scandinavia, a partire dall'epoca dei Sumeri.
Come avrete capito, il mio legame con l'Africa si è consolidato, diventando un ricerca culturale sempre aperta. Proprio pochi giorni fa sono rientrato dal Ghana, dove ho catalogato e fotografato l'archivio di un'anziana signora, discendente di un potente mercante degli anni Venti. Questa trasferta mi ha dato modo di conoscere ancora più da vicino un Paese che merita di essere visitato, non solo perché non presenta i pericoli di altre zone dell'Africa, sconsigliabili ai viaggiatori, ma per la sua bellezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA