Adolescenti e depressione
Lo stress in famiglia ammala

Pubblicata negli Usa la ricerca de La Nostra Famiglia
Mix genetico-ambientale produce squilibri emotivi

Adolescenti depressi, o potenzialmente depressi sono il frutto in parte di un ambiente che non li fa sentire protetti e in parte dei geni che li predispongono a questo tipo di grande sofferenza, per se stessi e per chi sta loro accanto.
A questa conclusione sono arrivati i ricercatori dell’Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) Eugenio Medea, sezione di ricerca dell’Associazione La Nostra Famiglia, di Bosisio Parini, in provincia di Lecco. Collaborando con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, i ricercatori dell’Irccs Medea hanno coinvolto nello studio 607 preadolescenti italiani, più della metà lariani di Lecco e dintorni e di Ponte Lambro (Como). L’indagine, appena pubblicata su The Journal of Child Psychology and Psychiatry, ha esaminato l’interdipendenza tra i fattori ambientali e genetici sui sintomi depressivi e lo ha fatto elaborando i dati derivati dalle risposte alla Child Behavior Checklist 6-18, un questionario somministrato ai genitori dei preadolescenti, che indagava i sintomi emotivi e di comportamento presenti nella fascia d’età che va dall’infanzia all’adolescenza. L’indagine del dna è stata invece eseguita attraverso l’esame dello stesso estratto dalla saliva dei ragazzi, raccolta con il consenso dei genitori.

«La novità della nostra ricerca è l’aver verificato che i fattori ambientali e quelli genetici interagiscono tra loro - spiega l’autrice dello studio Maria Nobile -. Siamo andati a vedere come i sintomi depressivi siano influenzati dal fatto di avere un solo genitore, indipendemente dal perché, sia single o separato, e dall’avere una predisposizione ad essi.
Questo significa che i ragazzi geneticamente predisposti alla depressione, se inseriti in un contesto familiare protettivo e rassicurante non sviluppano depressione. Si può dire che il contesto familiare è importante e media l’espressione del fattore genetico».
Carla Colmegna

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