Beppe Carletti: "Allegria e musica
la ricetta dei Nomadi contro la malattia"

Tanta beneficenza nei tour del gruppo che aprirà le serate al Sociale a favore dell'Aism

Una carriera lunghissima, quarantacinque anni sul palco a portare musica e gioia a un pubblico che viene anche invitato a riflettere con canzoni che affrontano tutti i temi della vita. È la formula vincente dei Nomadi, protagonisti, con Roberto Vecchioni, della prima delle tre serate per l’Aism al Teatro Sociale dal 4 al 6 dicembre (negli altri appuntamenti Ale & Franz e i Sonohra gli headliner di un evento ricco di ospiti). La solidarietà è, da sempre, una componente fondamentale della vita di un gruppo che ha attraversato le generazioni, ha visto avvicendarsi musicisti uniti da un unico ideale e, oggi come sempre, è saldamente nelle mani del tastierista Beppe Carletti, l’anima dei Nomadi.
Quando c’è da fare del bene siete sempre in prima linea. Anzi, forse siete il gruppo più attivo in questo senso.
Non so dire se siamo noi a fare più concerti di beneficenza, non guardo cosa fanno gli altri. Certo noi non ci tiriamo indietro. Quando ci è stato chiesto non abbiamo impiegato un secondo a decidere.
Quella della lotta alla sclerosi multipla è una causa che sposate in particolar modo?
Facciamo concerti in tutta Italia da tanti anni, incontriamo tantissime persone e fra queste ce ne sono tante che, purtroppo, vivono con questa incredibile malattia. Dico incredibile perché quando ti informi, quando scopri quali sono i suoi effetti davvero non puoi crederci. La medicina ha fatto e sta facendo tanto, ma non è ancora abbastanza, c’è moltissimo da fare e siamo molto contenti di dare una mano, per quanto ci è possibile.
Aggiunge significato al vostro essere artisti...
Prima che musicisti siamo degli esseri umani che hanno a cuore la salute, la vita degli altri essere umani. Vogliamo fare sapere che ci siamo, fare sentire la nostra presenza, trasmettere il nostro calore, vogliamo far sapere a chi sta male che non è dimenticato, non è solo e a chi è più fortunato che anche lui può dare una mano.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla vostra performance?
Allegria. È il nostro segreto e, credo, anche la giusta chiave per un’occasione come questa. Non bisogna cadere nella trappola di essere troppo seri, troppo cupi. Siamo convinti che debba essere un momento per stare bene, per divertirsi e, così, trasmettere forza.
Nelle tre serate per l’Aism ci saranno anche i Sonohra, giovanissimi...
Sono contento. Hai visto i tanto vituperati giovani? In realtà hanno un cuore e, probabilmente, si rivolgeranno a un pubblico di loro coetanei che, così, potranno informarsi sulla malattia.
Ci sono altri emergenti che piacciono ai Nomadi?
Siamo sempre in viaggio, incontriamo tanta gente ma non riusciamo a vedere altri concerti. Magari ascoltiamo i dischi ma, secondo me, un musicista vero lo vedi sul palco.
A proposito, un nuovo album?
Stiamo lavorandoci in questi giorni: l’unica certezza è che sarà pronto in primavera.
Alessio Brunialti
Nomadi e Vecchioni Biglietti per il 4 dicembre e per Ale & Franz e Max Pisu il 5: da 18 a 35 euro, per il 6 dicembre, Sonohra, da 15 a 27, più 3 euro di prevendita. Prenotazioni al 349/54.13.378 o [email protected].

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