Cassano: «Ecco il segreto
di noi Matia Bazar»

CAMPIONE D’ITALIA

Il calendario giuliano, rispettato dal rito ortodosso, colloca il Natale il 7 gennaio, una ricorrenza che potrebbe passare inosservata in Occidente, ma non per il Casinò di Campione d’Italia, che vuole soddisfare una foltissima clientela russa.

E per intrattenere tutti, ortodossi e non, stasera sul palco del salone delle feste un grande nome del pop italiano, i Matia Bazar. È Piero Cassano, tastierista e autore di tantissimi successi per la band e per altri (Ramazzotti su tutti) a raccontare il perché di tanto successo a Est: «Quando c’era ancora la Cortina di ferro, una delle pochissime trasmissioni occidentali permesse era Sanremo, dove i Matia Bazar hanno proposto tantissime canzoni, entrate nell’immaginario russo».

Di recente avete suonato a Mosca per il grande evento costruito attorno al settantesimo compleanno di Al Bano.

Un’occasione molto divertente, in cui abbiamo rivisto molti amici e per il pubblico russo era un vero e proprio “dream team”, con Al Bano e Romina riuniti, noi, Morandi, Tozzi, Cutugno...

Tutti big lanciati da Sanremo.

Una volta era così. Adesso la discografia è diventata una succursale della televisione. Trionfano le dinamiche dei programmi, tutto è talent quando poi talenti veri e di successo emersi negli ultimi anni, penso ai Negramaro, ai Modà, non ne hanno avuto bisogno. Nel nome del format si snaturano anche i musicisti: ricordo un gruppo, i Bastard Sons of Dioniso, bravissimi a suonare, trasformati in ensemble vocale.

Tanti nomi si sono già ridimensionati, se non sono spariti.

Non si dà la giusta importanza al ruolo degli autori. Giusy Ferreri ha spopolato perché aveva un pezzo formidabile, scritto da un autore bravissimo come Tiziano Ferro. Non capita sempre. È difficile mantenere una qualità costante.

LEGGETE l’intervista completa

su LA PROVINCIA di MARTEDI 7 GENNAIO 2014

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