Con le signore dell'arte
Como fa tendenza

Milly Pozzi e Roberta Lietti operano scelte che si impongono. Da Halley a Branzi, grazie alle due galleriste, i nuovi "grandi nomi" contemporanei passano dal Lario

Roberta Lietti e Milly Pozzi, affermate galleriste di Como, sembrano aver vinto più di una scommessa con l’arte contemporanea. La grande passione di Roberta Lietti per l’arte si manifesta subito, fin da bambina, e viene approfondita nel corso degli studi universitari, anni in cui frequenta diversi seminari di storia dell’arte, come lei stessa ci racconta: «Ho fatto dei corsi con Gabriele Mandel, che è un personaggio ancora adesso molto interessante come studioso e critico di storia dell’arte. Lui è anche sufi, quindi ha una visione un po’ spirituale, cioè cerca sempre il lato meditativo o contemplativo nel prodotto artistico, un grande personaggio. Mi ricordo che i corsi fatti da lui erano veramente molto interessanti, in particolare l’entrare nel quadro al di là dell’aspetto esteriore, il concetto di espressione artistica interpretato anche filosoficamente e spiritualmente».
La sua grande passione per l’arte unita a una approfondita conoscenza della storia dell’arte costituiranno la base per la sua futura professione. Nel 1990, terminati gli studi universitari, incoraggiata da Ico Parisi e da sua moglie Luisa, Roberta Lietti apre la sua prima galleria, in un interno di via Volta, nel centro storico di Como. La sua prima esposizione presenta già alcuni lavori importanti e impegnativi, tra cui figurano opere di Alighiero Boetti, figura cardine dell’arte povera e concettuale, e di Schifano, esponente di spicco della pop art italiana. A questa prima esposizione seguono tutta una serie di mostre che alternano personaggi già noti, con altri giovani, alcuni dei quali si riveleranno di grande importanza, come il pittore astratto Peter Halley, allora sconosciuto. Da lì si sposta in via in via Giovio, tra i due musei, il Museo Archeologico e la Pinacoteca, come lei stessa ci racconta: «Era un posto molto bello, piccolino, molto raccolto. Lì avevo fatto una bellissima mostra dedicata a Radice per il centenario dalla nascita e poi avevo fatto delle mostre dedicate a Parisi». La sede attuale, sempre a Como, in via Diaz 3, viene invece inaugurata otto anni fa, nel 2000, al posto di un vecchio negozio di guanti: un luogo particolare e che si rivelerà particolarmente adatto come spazio espositivo. Qui presenta artisti come Andrea Sala, Davide Nido e Federico Guida, artisti con cui conserva un legame unico, come unico è il legame con ogni artista che presenta: «Ogni artista - dice - a seconda del carattere che ha, a seconda del suo lavoro mi spinge ad avere un rapporto esclusivo».
Diverso, e altrettanto significativo, il percorso della gallerista Milly Pozzi, che espone in uno spazio particolarmente suggestivo, in un piccolo interno immerso nel verde, nel centro storico di Como, in via Parini 18. Collezionista e da sempre appassionata di arte contemporanea, Milly Pozzi inizia la sua attività nel 2003, anno in cui apre la galleria. Da allora, presenta al pubblico il più possibile, senza cadere nella frenesia, ma presentando un vastissimo lavoro. La prima esposizione la dedica a Giuliano Collina, in seguito presenta esposizioni dedicate a Riccardo Licata, pittore che vive tra Venezia e Parigi, e Shafik, artista egiziano, attualmente anche docente di Storia dell’Arte a Milano, una mostra che si è rivelata particolarmente apprezzata, nata dall’intento di riproporre le opere di un artista che la gallerista Pozzi aveva particolarmente gradito in un’esposizione pubblica. Tra le mostre più significative proposte dalla galleria Milly Pozzi ricordiamo quella dedicata a Paladino, a cui segue una collettiva che affianca i lavori di quest’ultimo a quelli di Collina, Shafik e Licata. In seguito, come ci racconta lei stessa, «parlando con critici e continuando a frequentare l’ambiente dell’arte dal di dentro, non più dall’esterno come ero stata quando ero collezionista, ho pensato di lanciarmi di più sui giovani, di prendere in considerazione quelli che secondo me avevano una forte creatività», nella convinzione che l’arte, quella con la "A" maiuscola, che Milly Pozzi ha inserito nel logo della galleria, debba passare attraverso le gallerie. Una costante attenzione verso gli artisti esordienti dunque, testimoniata anche dalla sua partecipazione alla fiera MI ART, dove la gallerista ha presentato vari giovani talenti. Tra le ultime esposizioni della galleria Milly Pozzi ricordiamo quelle dedicate a Valdi Spagnulo, Alessandro Traina, Carlo Bernardini, artisti che si muovono tutti sul filone dell’astratto, risaltandone la spazialità e l’ultima dedicata ad Andrea Branzi, grande architetto e designer.

Manuela Moretti

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