Davide Van De Sfroos: «Un live per Natale e il prossimo anno un album acustico»

Musica Su tutte le piattaforme da domani, lunedìm 19 dicembre, un lavoro con il meglio della tournée di quest’anno con la Maader Band

«Ovviamente non potevamo fermare la nave senza un ricordo di questo periodo intenso di concerti e allora, ecco l’idea di un disco dal vivo, che raccoglie una serie di brani eseguiti in località diverse e in situazioni differenti. Alcune versioni a cui ci siamo affezionati e altre richieste nel tempo più volte dai fans, sono presenti in questa compilation insieme a tante altre canzoni che da tempo erano rimaste nei parcheggi della memoria e che sono ritornate in strada con una gran voglia di andare. Sentivamo l’esigenza inoltre di fermare su di un disco l’esperienza di questa Maader Band, una squadra di musicisti che ha fatto dell’affiatamento e della sensibilità musicale il proprio marchio».

Parole di Davide Van De Sfroos, che domani spedirà su tutte le piattaforme digitali di streaming e download il nuovo “Live 2022”. Per la prima volta nella carriera del cantautore lariano, infatti, il disco, pubblicato da per Bmg / MyNina, non sarà disponibile fisicamente, ma soltanto in forma “liquida”.

Ben venti canzoni che attraversano tutta la carriera: classici immancabili come “Pulènta e galena fregia”, “Manicomi”, “La poma”, “Il Camionista Ghost Rider”, “La machina del ziu Toni”, “El Carnevaal de Schignan”, e brani dell’ultimo album “Maader folk” come “Il mitico Thor” e “El vagabuund”.

Come ci si sente a essere “liquidi”?

Ci si sente come le onde, che vagano a una velocità incredibile, come l’acqua che prende la forma del contenitore, che, in questo caso, non c’è, ma sento che questa liquidità, prima o poi, toccherà qualcosa di solido e diventerà anche una cosa fisica. Per adesso è immateriale, anche se si può ascoltare eccome. Volevamo, d’accordo con Bmg, fare qualcosa per Natale e per arrivare in tempo questa era la soluzione più immediata, frutto di un grandissimo impegno di Anga e di Paolo Costola che hanno davvero lavorato giorno e notte per produrlo. Così mettiamo sotto l’albero digitale questo “Live”, che si può anche condividere e regalare agli amici distanti.

È anche un omaggio alla band che ha accompagnato il tour.

Sì, è diventata affiatatissima ed è stato un piacere suonare con Angapiemage Galiano Persico, Paolo Cazzaniga, Daniele Caldarini, Thomas Butti, Matteo Luraghi e Silvio Centamore. E così ci è sembrato bello pescare tra tutte le registrazioni di questo tour venti brani, alcuni non eseguiti da tempo, che grazie a loro sono tornati a respirare.

Quali sono i live preferiti di altri artisti, quelli che hanno segnato il giovane Van De Sfroos.

Il primo che mi viene in mente è “The Parkerilla” di Graham Parker & the Rumour, una grande band con un grande rocker che emerge proprio da questo concerto. Però ce ne sono anche di più recenti, penso allo strepitoso “The magic door” di Chris Robinson Brotherhood, per non parlare di quanto è epocale il live “At the Fillmore” di Tom Petty & the Heartbreakers, appena uscito, che ci dice quanto era grande quel rocker e quanto erano forti, assieme, quei musicisti. Di italiani sicuramente quelli di De André con la Pfm che fondevano il mondo della canzone d’autore e quello del prog. Recentemente mi è piaciuto il concerto a Caracalla di Paolo Conte.

Siamo alla fine dell’anno e, quindi, è inevitabile chiedere cosa ci riserva il 2023.

Penso che sia arrivato il momento di concretizzare un’idea di cui parlo da tempo, ovvero quella di incidere un disco completamente acustico, alla “Nebraska”, fatto di canzoni nate per essere registrate così, come un cantastorie, uno storyteller in solitaria. Spero di realizzare un nuovo ciclo di puntate del “Mythonauta”, una trasmissione che mi ha dato tante soddisfazioni, anche umane. E poi... c’è qualche sorpresa nell’aria, ma, nella migliore tradizione, non mi sbilancio troppo, altrimenti non sarebbero più sorprese.

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