Dopo il viaggio inizia la musica

Martedì a Galliano brani legati all'idea della partenza e del ritorno

Musica per la fine di un viaggio, a Cantù. Martedì 3 giugno alle 21, nella Basilica di Galliano,  l’Orchestra Sinfonica del Lario in inedita veste barocca proporrà, come terzo concerto della stagione Cantumusica, un programma di musiche settecentesche, italiane e mitteleuropee, accomunate dalla particolarità di essere state scritte alla partenza o al ritorno da un viaggio.
Bach, Haendel, Telemann, Mozart, Vivaldi e Cimarosa  renderanno omaggio alla Basilica di Galliano, della quale continuano le celebrazioni per il millenario di fondazione, pensando al luogo sacro come spazio carico di valori simbolici e destinato ad essere al tempo stesso meta, punto di partenza e tappa di pellegrinaggi.
Marta Fumagalli (contralto), Silvia Tuja (flauto traversiere), Gabriele Molteni  (tromba) e i musicisti dell’Orchestra Sinfonica del Lario diretti da Pierangelo Gelmini proporranno Quartetto in Re maggiore per flauto, violino, viola e violoncello (Cimarosa), Sonate da chiesa KV 145 in Fa maggiore  e KV 225 in La maggiore, Suite in Re maggiore per tromba e orchestra e aria Vedo il ciel che più sereno da La Resurrezione per contralto e orchestra (Haendel), Cantata di Pentecoste Zischet nur, stechet ihr, feurigen Zungen (Telemann), Recitativo e aria Die Freunde sind vergnügt, Das Gute, das dein Gott beschert dalla Cantata BWV 36b per contralto, flauto e archi (Bach), Concerto in Re maggiore op.X n.3 Il Gardellino (Vivaldi).
Un intermezzo a metà del concerto ricorderà il viaggio che portò i gesuiti alla corte dell’ imperatore di Cina come esportatori della cultura e della musica occidentale, italiana ed europea in particolare.
Altri e più noti esempi di come il viaggio abbia arricchito e trasformato la sensibilità e il bagaglio culturale dei musicisti saranno leggibili nel  viaggio di formazione in Italia di Haendel, o nel grande migrare del napoletano Domenico Cimarosa - ospite a Cantù nell’autunno del 1784 dei conti Pietrasanta, alla vigilia della partenza per San Pietroburgo - piuttosto che in quello di Telemann a Parigi.

Stefano Lamon

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