I Nomadi: "Tra i comaschi
ci sentiamo tra amici"

Carletti presenta a La Provincia il concerto del 20 settembre a Grandate. "Ascolterete presto canzoni inedite. Nel 2009 usciremo con un cd"

Sarà un giorno pieno di anniversari quello che i Nomadi si apprestano a vivere il 20 settembre a Grandate e che culminerà con il loro concerto sotto la tenda allestita sul piazzale dell’Iper. L’inossidabile gruppo di Beppe Carletti, infatti, quest’anno festeggia 45 anni di storia, ed è stato chiamato (per la terza volta) dalla locale Pro Loco, in occasione dei festeggiamenti per il 35° di fondazione. Ma non è finita, perché nel pomeriggio, al campo sportivo San Pos, i Nomadi e il loro staff saranno protagonisti di una partita di calcio contro sindaci e amministratori della zona, con incasso a favore della sezione Aism di Como, a sua volta protagonista di una ricorrenza: 25 anni di attività. Un programma pieno di significati, quindi, che chiude la rassegna di spettacoli grandatese. Dal 1963 ad oggi il gruppo emiliano è passato attraverso innumerevoli trasformazioni, una sterminata serie di concerti, e una trentina di dischi, senza mai perdere le motivazioni e gli ideali degli esordi, per confezionare una storia unica. La Provincia ne ha parlato con il fondatore (insieme al compianto Augusto Daolio) Beppe Carletti, al quale negli anni si sono aggiunti Danilo Sacco (voce), Cico Falzone (chitarra), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso) e Sergio Reggioli (violino).
Carletti, vi esibirete in un contesto pieno di ricorrenze. Sembra fatto apposta per ricordare i vostri 45 anni sulla scena..
Sono contento, è una bella cosa. Mi fa piacere che ci sia questo clima di festa, anche perché sono dati importanti anche per le associazioni, una bella continuità.
Ma cosa c’è dietro la formula che ha reso i Nomadi così longevi e amati dal pubblico di molte generazioni?
La formula è semplice. Basta essere coerenti. Noi abbiamo sempre portato avanti un certo tipo di discorso, con il nostro modo di essere, con le nostre canzoni, con le nostre iniziative, senza diventare delle banderuole a seconda di come gira il vento. Evidentemente alla gente arriva questa nostra genuinità e si riconosce in quello che facciamo. È molto importante anche il dialogo che abbiamo instaurato con chi ci segue. È una bella soddisfazione avere attorno questo immutato affetto che dura negli anni.
Questa è la terza volta che vi esibite a Grandate, e avete suonato spesso nel comasco, un rapporto privilegiato?
Abbiamo molti amici sul Lario che ci seguono in ogni occasione. In realtà abbiamo sempre suonato tanto dal vivo, quindi sicuramente ci siamo trovati a passare più volte dagli stessi posti. È sempre bello ritornare, è l’occasione per incontrarsi ancora una volta.
L’ultimo vostro disco è il live del 2007 con L’Omnia Simphony Orchestra..
Un esperienza fantastica da cui è sono stati tratti un cd e un dvd che racchiudono la nostra storia in musica. Sentire canzoni come "Dio è morto" o "Auschwitz" suonate da un orchestra è stato emozionantissimo.
A quando un nuovo disco di inediti?
Non abbiamo ancora registrato niente ma un po’ di idee ci sono già, se tutto va bene usciamo nel 2009.
Un pensierino a Sanremo?
Se ci chiamano e il progetto ci piace perché no? Non abbiamo niente contro il festival, basta essere se stessi e non snaturarsi per l’occasione.

Fabio Borghetti

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