Il film non c'è ancora
ma gira già i festival

Il regista comasco Anzani ha presentato a Torino un trailer di "Jogo duplo". E' una strategia adottata anche dal grande Pupi Avati


di Alessio Brunialti

Si intitola "Jogo duplo" ed è il nuovo film del poliedrico scrittore, editore e regista comasco Alberto Anzani. Si intitola o, meglio, si intitolerà, perché il lungometraggio, per ora, non esiste ancora ma questo non ha impedito al nostro intraprendente concittadino di partire alla volta del Coprodution Forum di Torino in compagnia dell’operatore Silvio Mason per presentare un’anteprima, quello che in gergo si chiama un "teaser trailer", alla manifestazione che ha visto un tutor (nonché spettatore) d’eccezione nello sceneggiatore Premio Oscar Vincenzo Cerami.
A proposito di sceneggiatura: Anzani non ha ancora terminato di scriverla e non inizierà a girare prima della primavera 2009 ma si porta avanti. Non è il solo, del resto, in tempi non troppo promettenti per le produzioni cinematografiche: anche grandi registi in cerca di fondi raccontano le loro opere non prima che siano terminate ma addirittura in una fase anteriore alla pre-produzione. Oppure bruciano le tappe, come ha fatto Pupi Avati: è ancora nelle sale "Il papà di Giovanna" ma lui è già oltre e parla de "Gli amici del bar Margherita", un lungometraggio che arriverà nelle sale soltanto in aprile (ovvero tra ben cinque mesi) ma si può già raccontarlo per creare quel clima di attesa che può giovare a pellicole che, altrimenti, rischiano di passare inosservate al contrario di certe megaproduzioni d’Oltreoceano di cui si sa tutto con larghissimo anticipo (si potrebbe dire che, alla fine, si va a vederle solo per verificare tutte le "dritte" accumulate nelle settimane precedenti).
Come sarà questo nuovo lavoro che segue le vicende "contrabbandate" da "Sul confine"? «Un po’ di freschezza e leggerezza - afferma Anzani - Racconterò la storia di due uomini che si innamorano della stessa donna. Il fatto che siano anche fratelli gemelli renderà la commedia piena di equivoci e, mi auguro, di risate. È probabile una coproduzione italo-portoghese. Sul fronte italiano la prossima settimana incontrerò un responsabile della Barter, una casa di produzione che ha coprodotto "Il divo", premio Speciale a Cannes, e "Cous cous", finalista ai Golden Globe: un buon inizio».

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