Il nuovo Barbarossa si svela sul Lario

Il cantautore giovedì a Campione: "Farò ascoltare un'anticipazione dell'album, pronto dopo 5 anni"

CAMPIONE D'ITALIA - Un nuovo album in uscita dopo un lungo periodo di silenzio (durato cinque anni), ma ancora molte cose da dire per Luca Barbarossa, cantautore della scuola romana, atteso giovedì 10 aprile sul palco del Casinò di Campione d’Italia per un concerto dal vivo. Lanciato nei primissimi anni ’80 da Shel Shapiro, l’artista, 47 anni il 15 aprile, nel singolo "Aspettavamo il 2000", fotografa con ironia e nostalgia le tante speranze disilluse della sua generazione, ma ora è pronto a rimettersi in gioco. "Via delle storie infinite", così si intitola l’imminente lavoro, ha visto Barbarossa collaborare con Adriano Pennino e con il team già apprezzato al fianco di Nicolò Fabi, per un risultato dalle molte sfaccettature e dalle sonorità ricercate.  Alla vigilia dell’esibizione lariana, il cantante, impegnato da qualche tempo anche su Radio Rai come conduttore,  racconta a La Provincia della sua ritrovata ispirazione.
Barbarossa, ha un nuovo disco pronto che uscirà proprio il giorno del suo compleanno, ce ne vuole parlare?
"Si intitola "Via delle storie infinite", e arriva dopo cinque anni dall’uscita del mio precedente album di inediti, sarà disponibile dal 15 aprile per la vendita su I-tunes, successivamente arriverà anche nei negozi. È un lavoro che considero davvero intimo e molto passionale, e alterna canzoni che riguardano sentimenti privati come l’amore, ma anche la realtà che ci circonda".
È il caso del singolo "Aspettavamo il 2000"?
"Di quello, ma anche di altre canzoni. In quel brano ho tentato di fotografare la realtà del momento. La mia generazione aspettava il 2000 con molte speranze, era come una linea di demarcazione verso la realizzazione. Alla fine il nuovo millennio è arrivato e, specialmente in Italia, molte aspettative sono andate deluse. Continuiamo a restare ingabbiati nelle nostre mille contraddizioni. A trionfare sono sempre il "qui e subito" e la civiltà del consumo, mentre ancora si combattono guerre e nel mondo molti bambini patiscono la fame. Nell’analisi tragicomica della canzone non si riesce più a vedere il futuro".
In passato, nelle sue ballate affiorava una certa passione per Bob Dylan, ha visto il film di Todd Haynes, "Io non sono qui"?
"Si, l’ho visto e non mi è piaciuto. Mi è sembrato più che altro un esercizio di stile del regista, che in passato credo abbia fatto di meglio. A proposito di Dylan, ho adorato invece il documentario di Martin Scorsese, "No direction home"".
Nel frattempo ha fatto anche radio…
"Sono ancora impegnato su Radio 1 Rai nel programma "Tornando a casa", un rotocalco quotidiano condotto da Enrica Bonaccorti".
Cosa ascolterà il pubblico di Campione?
"Innanzitutto faremo un'anteprima dal nuovo album, con l’esecuzione di "Aspettavamo il 2000" e del singolo "Via delle storie infinite", che dà il nome all’intero disco. Poi ci sarà spazio per le canzoni che hanno caratterizzato la mia storia, quelle che in fondo il pubblico si aspetta da un concerto dal vivo".
Ci sarà anche la sua band?
"Certo, saremo sul palco al completo, con un bell'impatto sonoro, adeguato alla sala che ci accoglierà".
Fabio Borghetti

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