Il violino gitano di Roby Lakatos
secondo appuntamento al Virtuoso Festival

A Chiasso il funambolico musicista con il suo ensemble fonde la musica della sua terra con la classica

Dopo il successo di ieri sera del duo pianistico Katia e Marielle Labèque, torna venerdì sera (ore 20.30) al Cinema Teatro di Chiasso il Virtuoso Festival - realizzato dall’Ufficio Cultura del Comune di Chiasso in collaborazione con l’Associazione Arte & Musica sul Lario - Circolo Bellini di Moltrasio   (direzione artistica Armando Calvia) - con il Roby Lakatos’s Ensemble. 
Estrosità, naturalezza, vulcanicità: tre aggettivi che descrivono la poliedrica personalità di Roby Lakatos che ha persino incantato Itzhak Perlman. Il violinista gitano-ungherese, con il suo Roby Lakatos’s Ensemble, fonde la magica vitalità gitana con la musica classica in un affascinante confronto di culture, offrendo al pubblico la possibilità di avvicinarsi alle radici del popolo ungherese e al patrimonio musicale europeo in un incontro che si potrebbe definire trasversale. Dotato di un’eccelsa versatilità stilistica, si trova perfettamente a suo agio nell’affrontare sia la musica classica sia quella jazz o folcloristica. E’ inoltre compositore e arrangiatore, per cui può essere considerato un musicista "completo". Lo conferma la sua formazione, che risente di influenze e stili differenti.
Roby Lakatos è nato nel 1965 in una leggendaria famiglia di musicisti gitani, discendente di Janos Binari, The King of Gipsy Violinists. All’età di nove anni  fece il suo debutto in qualità di primo violino in una band gitana. La sua formazione musicale si è completata al Bela Bartok Conservatory di Budapest dove, nel 1984, ha vinto il primo premio per violino classico. Da allora si è esibito nelle più note sale concertistiche d’America, Europa e Asia. La sua musica è stata ampiamente apprezzata da Yehudi Menuhin. Nel 2004 si è esibito con la London Symphony Orchestra al Festival per Orchestre <Genius of the Violin>, accanto a Maxim Vengerov, ottenendo uno straordinario successo.
Dell’ensemble che si esibisce a Chiasso fanno parte, oltre al leader, László Bóni (violino), Jenö István Lisztes (cimbalom), Frantisek Jánoska (pianoforte), Attila Rontó (chitarra) e Róbert Fehér (contrabbasso).
Innovativa la formula di Virtuoso Festival il cui impegno è la definizione di un programma concertistico e di una selezione di interpreti (duo Katia e Mariele Labèque, Roby Lakatos e Sergej Krylov con il quale si concluderà la rassegna il 1° giugno) che, con peculiari virtù e raro intuito, nel momento topico dell’esecuzione sanno comunicarci l’essenza della musica, ovvero di quell’arte che, come osservava il grande poeta Edmond Jabès, dopo il silenzio è ciò che più si avvicina ad esprimere l’ineffabile. Ingresso 30/25 frsv., 20/17 euro. Info: 004191/6950914

Alberto Cima 

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