Non solo Van De Sfroos
I cd da regalare a Natale

Garbo, Ghielmetti, Sulutumana, Floraleda Sacchi e altri artisti lariani sono in negozio con i loro dischi. Ecco i consigli del critico musicale de La Provincia


di Alessio Brunialti

Un appello che ci piace rinnovare ogni anno all’avvicinarsi del Natale. Regalare un disco è cosa buona e giusta, ci si fa ricordare e si trasmette anche un pochino di noi, delle nostre passioni, a chi riceve il supporto. Ebbene, anche se i negozi pullulano di strenne, di cofanetti e di edizioni speciali, perché non gettare un occhio a casa nostra: numerosi artisti comaschi hanno realizzato cd memorabili e non c’è occasione più propizia per farli conoscere anche e soprattutto se si tratta di un dono per chi è lontano dal Lario e magari non ha mai sentito nominare, per fare solo un esempio, Davide Van De Sfroos.
Pare impossibile, in effetti, perché questo 2008 è stato proprio il suo anno: “Pica!” è stato giudicato da gran parte della critica specializzata come l’opera più completa e riuscita del cantautore laghée che ha ottenuto anche la Targa Tenco per l’album in dialetto con cui ha raggiunto un rimarchevole quarto posto nelle classifiche nazionali oltre ad aver riempito il Forum di Assago per un indimenticabile concerto che resterà nel cuore di tutti i suoi fan.
In un mondo perfetto non avrebbe bisogno di presentazioni neppure Garbo, musicista raffinatissimo che concepisce i suoi avveniristici brani nella quiete della Brianza. “Come il vetro” lo ha riportato all’attenzione del pubblico mentre lo zoccolo duro degli ascoltatori più attenti non si è perso nemmeno “Blu” e “Gialloelettrico”, ovvero i primi due capitoli di una trilogia che questo disco ha completato con belle aperture pop.

CANTAUTORI

Tra gli eventi di questi dodici mesi va indubbiamente registrato la ricomparsa in grande stile di Luca Ghielmetti con un lavoro prodotto da un grande come Greg Cohen e intitolato semplicemente con nome e cognome, ricco di splendide canzoni composte nei dieci anni che lo separano dalle “Dolci spose mancate d’un soffio”. Anche Marco Castelli da Fino Mornasco ha realizzato il suo capolavoro personale con “Stato brado”, forte di momenti ironici e disincantati che denotano la definitiva maturità di un artista destinato a emergere. Lo stesso augurio che rivolgiamo a Lelecomplici che ha esordito con il commovente “Sotto gli occhi di nessuno”, sincero, toccante, ben calibrato. È un cantautore, Lele Gambardella, ma si presenta con un gruppo e questo ci da modo di passare alle band.

BAND

Qualcuno dava per persi i Sulutumana che, invece, godono di ottima salute come hanno confermato con “Arimo”, recuperando a pieno titolo il nome e lo stile. In ambito rock è da salutare il ritorno dei Macno: “Tutto come prima” è solo un titolo perché nuove sono le atmosfere di questo atteso bis. Le “Tredicipose” confermano la bontà dei Deasonika, scoperti anche dai teledipendenti grazie a Sanremo senza mai rinnegare la passione per una musica viscerale e unica. Originali fin dal titolo gli inossidabili Tirlindana di “157 iO e tE”, grintosi i Leeches di “Eat the Leeches”. Un sound completamente differente arriva dal ricercato “Sogni di bimba” dei Gatto Marte mentre musica, poesia e impegno si sono fusi nel debutto omonimo delle Tranquille Donne. Addirittura due cd per Damiano Della Torre e i Radiosky: il solistico “Fire” e il collettivo “Connected”.

AI CONFINI CON LA CLASSICA

Tre nomi su tutti: Marco Belcastro al pianoforte per “Solo volo”, con il violoncello di Maria Antonietta Puggioni, la Celtic Harp Orchestra di “Tale of the fourth” e lo splendido “Minimal harp” di Floraleda Sacchi.

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