Quando a Como bruciò
la cupola del Duomo

Successe tra il 27 e il 28 settembre del 1935. Nel 1938 il grande architetto Gazzola la ricostruì seguendo il progetto settecentesco di Juvara: a Verona un convegno ricorderà quell'impresa

Un convegno, che si terrà a Verona, il 28 e 29 novembre, ricorda un noto architetto del Novecento, che ha svolto un ruolo importante anche a Como, curando con scrupolo e adesione filologica al preesistente, i restauri della cupola del duomo di Como, danneggiata dalle fiamme nel ’35 e ricostruita nel ’38. Il convegno si intitolerà Piero Gazzola (1908-1979), una strategia per i beni architettonici nel secondo Novecento.
 Conoscenza, tutela e valorizzazione nel contesto italiano e internazionale». Gazzola viene ricordato nella storia soprattutto per la sua teoria della costruzione architettonica: «com’era, dov’era». Ovvero, lavorare al restauro di monumenti preesistenti, in modo da ricostruire fedelmente le parti danneggiate dal tempo, seguendo i progetti originali degli autori delle opere e facendo tornare i monumenti alla struttura e alla forma originarie. Il ricordo dell’architetto passa, come detto, anche per Como, dove lavorò ai restauri della cupola settecentesca che era stata realizzata da Filippo Juvara. Fu distrutta da un incendio, verosimilmente prodotto da un fulmine, nella notte tra il 27 e il 28 settembre del ’35. Per merito di Gazzola, infatti, i comaschi e i visitatori possono ammirare ancora la cupola che corona la struttura solenne della chiesa madre. Molti sono poi i ruoli prestigiosi ricoperti da Gazzola. Fu Soprintendente ai monumenti del Veneto Occidentale dal 1941 al 1973 e ha legato il suo ricordo a importanti cantieri: da quelli italiani al Ponte Scaligero e Ponte Pietra a Verona fino all’intervento proposto per i templi faraonici di Abu Simbel, in Egitto.
Fu anche protagonista nella realizzazione di importanti istituzioni pubbliche come la cittadella museale di Cagliari.

Sara Cerrato

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