"Don Pasquale" al teatro Sociale
con l'equivoco d'amore di Donizetti

Il 14 e il 16 novembre il dramma buffo in tre atti che descrivere la crudeltà della vecchiaia

È un “tragico umorismo”, per il regista Mariano Dammacco, quello del Don Pasquale di Gaetano Donizetti che va in scena stasera e domenica alle 20.30 sul palcoscenico del Teatro Sociale di Como per la direzione musicale del maestro Francesco Maria Colombo.
Il dramma buffo in tre atti su libretto di Giovanni Ruffini è, per il regista, il tema sofferto dell’ultima disillusione, di colui che, nello spirito, si sente ancora giovane, ma nel contempo rimane completamente  deluso dai colpi incrociati del decadere del corpo e di malevole regole sociali.
Il linguaggio comico donizettiano parte da un salone in casa dell’attempato, benestante e finora impertinentemente scapolo don Pasquale da Corneto (il basso buffo Alessandro Spina), alla ricerca di una sposa che, oltre ad accompagnarlo, gli consentirebbe di diseredare il nipote Ernesto (interpretato dal tenore Samuele Simoncini): questi, innamorato della giovane vedova Norina, rifiuta la vecchia e ricca zitella propostagli dallo zio.

Equivoci e finti matrimoni
L’amico dottor Malatesta (Davide Bartolucci, baritono) annuncia a don Pasquale la disponibilità di sua sorella Sofronia, fino ad allora rinchiusa in convento. Fra gli arredi surreali realizzati da Antonio Mastromattei, simbolo del discorso narrativo e drammaturgico e del percorso di sentimenti nei protagonisti pur nella sostanziale vicinanza alle indicazioni del libretto, Ernesto resta di stucco, maledicendo il tradito dell’amico Malatesta e temendo di non poter più godere di una vita sicura con Norina. Quest’ultima (il soprano Ilina Mihaylova), certa del potere femminile di incantare gli uomini, riceve una lettera preoccupata di Ernesto, ma viene provvidenzialmente rassicurata da Malatesta che la mette al corrente che è stato imbastito un inganno: Norina si spaccerà per Sofronia, si farà sposare, per finta, da don Pasquale, e poi lo farà impazzire fino a costringerlo a ripudiarla in favore di Ernesto. Norina è stuzzicata dalla proposta e si dispone a recitare la parte della finta Sofronia che subito conquista Don Pasquale, anche per la avvenente bellezza. Il Notaio prestamente convocato (in palcoscenico, Gianluca Fasano) altri non è che il cugino del dottor Malatesta: firmato l’atto, la presunta Sofronia si trasforma in una dispotica moglie dalle spese facili.
Don Pasquale vede dilapidarsi ogni sua certezza  mentre i due veri  innamorati – Norina ed Ernesto – non perdono l’occasione di confermarsi  tenerezze. Siamo al terzo atto, nel quale un Don Pasquale subisce un crescendo di angherie, culminate nell’atto di Norina che lascia cadere una lettera di un presunto amante. Don Pasquale si accorda con il dottor Malatesta per punire gli amanti: solo dopo l’ennesimo fraintendimento Malatesta svela l’inganno. Il sapore amaro della presa di coscienza di Don Pasquale viene elevato dalla benedizione ai due giovani.

In scena anche i mimi
La messinscena vedrà come cornice uno spazio scenico essenziale firmato da Mastromattei, nel quale i costumi di Luigi Spezzacatene avranno interessanti particolari allusivi. La coproduzione, come di consueto frutto dell’incontro fra i Teatri del Circuito Lirico Lombardo, godrà del supporto musicale dell’ Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e del Coro As.Li.Co. del Circuito Lirico Lombardo. In scena anche i mimi Pietro Anastasi, Luca Moreni, Alice Rota, Eleonora Tregambe.
Stefano Lamon
Don Pasquale, di Gaetano Donizetti, teatro Sociale di Como, il 14 e il 16 novembre alle 20.30. Infotel. 031/270171.

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