Reportage da Cuba
dove Clooney è nessuno

<George chi?> della regista comasca Roberta Butti

Una giovane regista comasca a L’Avana mostra l’inconsistenza del mito di George Clooney e racconta la vita a Cuba nel corto <George chi?>. È Roberta Butti, 33 anni, che nel 2006 mentre si trovava sull’isola per girare con Anna Assenza il documentario <Suite Madrigal> si è resa conto che il divo americano osannato in Italia da sciami di donne è praticamente sconosciuto alla maggior parte degli avaneri. Il corto un po’ beffardo suggerisce un ridimensionamento della cieca devozione allo star system e offre uno spaccato autentico del microcosmo cubano. <George chi?> è già stato in concorso in diversi festival, tra cui <A corto di donne> a Napoli, <Cineincontrarti>in Sardegna, <Latin American Film Festival> a Providence negli Stati Uniti, <Filmar en America Latina> a Ginevra e <Meeting Cuba> in Norvegia, e in questi giorni si può vedere a Como nella sezione video della mostra <Como’On Art Project> a Villa Grumello (fino al 7 novembre).

<Con la scusa - dice Roberta Butti - di chiedere ai cubani chi fosse George Clooney alla fine con l’aiuto di Anna Assenza ho raccontato il loro mondo. Tra le altre cose ci siamo imbattute nella ‘festa dei 15 anni’ di una ragazza, che viene considerato un momento importantissimo nella vita di una giovane, tanto che famiglie poverissime quasi si rovinano per mettere assieme i soldi necessari per organizzare l’evento». È piuttosto forte il contrasto tra il folklore della ‘fiesta de 15’ e il mito di George Clooney che sfuma come neve al sole. Questo racconto per immagini ci offre uno spaccato inedito di Cuba, lontano dallo stereotipo del turismo e dai luoghi comuni indotti dagli effetti del bombardamento mediatico. «Gli avaneri sono molto aperti - osserva la regista comasca - e hanno in media un  livello culturale piuttosto alto, tanto che ti puoi ritrovare tranquillamente a parlare di filosofia con il tassista. La fortuna dei cubani nel paradosso della dittatura è la garanzia dell’istruzione sin dalla tenera età». Tra una domanda e l’altra nel corto si creano molte situazioni comiche. Ad esempio un signore invita l’attore americano ad inviare un curriculum per farsi conoscere. Sembrerà strano, ma per trovare qualcuno a L’Avana che sapesse qualcosa del bel George la film-maker ha dovuto recarsi al Nuevo Festival de Cine Latinoamericano ad intervistare gli addetti ai lavori.

«Ci terrei molto - sottolinea Roberta Butti - che Clooney vedesse il corto che tutto sommato ha ispirato. Finora ho fatto il possibile per recapitargli questo mio lavoro che purtroppo non è ancora giunto a destinazione». Nel suo lungo soggiorno cubano la giovane promessa comasca ha lavorato tra il 2005 e il 2006 come segretaria di edizione nel film di Leonardo Perez <H2O> e ha girato con Anna Assenza il video <Suite Madrigal> su Fernando Perez che racconta una giornata tipo del grande regista avanero e il paradosso della quotidianità a Cuba. Questo lavoro a quattro mani, prodotto da Espera Espera Bioproduciones, è stato incluso nel dvd del film <Madrigal>. Roberta Butti nasce come fotografa e manifesta da subito grande interesse per la molteplicità culturale trovando nel ritratto un valido mezzo d’espressione. Nel suo percorso “nomade e consapevole” estende le sue competenze all’universo della settima arte e si impegna nella realizzazione di documentari in digitale autoprodotti di contenuto sociale. Tra questi spicca “Caminar escuchando” che denuncia la faticosa condizione delle comunità zapatiste in Chiapas (Messico).

Stefania Briccola

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