Scheletri "abbracciati",
mistero agli sgoccioli

Completate al museo archeologico tutte le analisi sulla coppia di Valdaro, nel Mantovano, sepolta 6 milioni di anni fa. Si tratta, per certo, di un uomo e una donna. Non subirono una morte violenta

 Uomo e donna, giovani, sepolti abbracciati uno di fronte all’altro nel Neolitico, denti perfetti, gambe e braccia sovrapposte. "Gli amanti" di Valdaro non sono stati uccisi in modo efferato e giacevano insieme a una ventina di altre persone che però sono state sepolte da sole. A un anno e sette mesi di distanza dal ritrovamento, la coppia che era stata portata a Como, ci resta, e custodisce i suoi segreti. È stata infatti "sezionata" (si fa per dire visto che non un osso del loro scheletro è stato spostato), radiografata e classificata, indagato il suo dna.

Carla Colmegna

«Di certo, non sono stati massacrati». Dallo strettissimo riserbo che circonda le analisi relative agli scheletri di Valdarno filtra qualche anticipazione. Cristina Ravedoni, antropologa, sulla coppia sepolta insieme nel Mantovano sta preparando un dottorato di ricerca per l’Università di Camerino.

Dottoressa Ravedoni, cosa può anticiparci?

Le analisi sono terminate, ma i risultati verranno esposti in una conferenza stampa in occasione della restituzione degli scheletri al Museo archeologico di Mantova, dove verranno esposti nella sezione del Neolitico. Posso dire solo che il lavoro è iniziato sulla coppia ma poi è stato esteso a tutte le 21 sepolture emerse dallo scavo.

Avete accertato le cause della morte?

È rarissimo riuscire a individuare le cause di morte di individui vissuti tanto tempo fa. Nella maggior parte dei casi è possibile grazie a traumi molto visibili, che hanno lasciato un’evidenza sull’osso. Si tenga inoltre presente che molte malattie, per esempio quelle infettive, non lasciano tracce. Le ipotesi iniziali sulla vicenda e la morte di questi due giovani erano molto fantasiose. La mia impressione è che la sepoltura abbia delle caratteristiche di tumulazione sicuramente atipiche ma che rientri nella normalità di tutta la necropoli. Insomma, di certo quei due non sono stati massacrati.

Può dirci se erano parenti?

Non posso dire nulla, ma è difficile indagare l’eventuale parentela, bisogna tenere in considerazione tanti fattori, compreso lo stato di conservazione.

Questo studio ha portato a risultanze clamorose?

Secondo gli archeologi è clamoroso in sè il ritrovamento. Io, da antrolopologa, posso dire che ci sono sicuramente esiti interessanti, ma non so quanto possa trovarli appassionanti l’uomo comune.

Barbara Faverio

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