Sull’onda della musica
con il pianista sul lago. Video

Il giovane compositore Alessandro Martire, 28 anni, comasco, studi in Usa, suonerà il 1 settembre, su una piattaforma galleggiante, solo in streaming

Il conto alla rovescia verso “Floating Moving Concert n. 2” segna ritmicamente lo scandire del tempo, dalla home page del sito di Alessandro Martire. La pandemia ha convinto il ventottenne musicista comasco a condividere nuovamente il progetto di suonare la sua musica dal vivo da una piattaforma galleggiante in movimento sul lago ma, stavolta, esclusivamente in diretta streaming (https://link.dice.fm/HMjGNOulO8): martedì prossimo, 1 settembre, lo si potrà ascoltare e vedere collegandosi alle 18 su www.dice.fm. Dal suo “sound waves chalet” in Valle d’Intelvi, Alessandro ci dice le sue sensazioni rispetto a questa scelta.

«Sono consapevole che non è la stessa cosa, rispetto alla presenza del pubblico; non fare nulla sarebbe stato molto peggio, le persone potranno comunque vedere e ascoltare il concerto dagli apparecchi tecnologici e immergersi nell’emozione come se fosse dal vivo. Anche oerchè le novità, rispetto al primo evento di Cernobbio, ci sono e sono molte: sono nuove la location, l’allestimento, il pianoforte».

Nella tua esperienza musicale c’è sempre un mix fra reale, naturale e tecnologico. Come si conciliano?

«Sicuramente a livello creativo per me la natura è essenziale, il video iniziale del mio album uscito ad aprile “Share the wordls” racconta proprio natura e condivisione culturale. Da ragazzo di 28 anni, mischiare con la tecnologia mi piace tantissimo, mi stimola molto, con tutto ciò che può derivare a livello di progetti: la natura, però, è sempre la protagonista. La volontà di portare la musica live in contesti naturali – deserto, lago, montagna – sublima l’emozione delle mie scelte di creare musica per immagini. Rimane un’emozione unica, che senti di riuscire a trasferire al pubblico».

Cos’ha di particolare il nuovo pianoforte “Waves” disegnato da Claudio Bargna e costruito per l’occasione da una serie di aziende molto affermate del territorio di Cantù?

«Volevo creare uno strumento che rappresentasse particolarmente il progetto del Floating Moving Concert: un pianoforte a forma d’onda. La creatività dell’architetto Bargna e degli artigiani canturini è stata fondamentale per la parte estetica; il design, veramente notevole, incontra la parte tecnologica della musica come progetto “sound waves chalet” quando software molto aggiornati prodotti da multinazionali riproducono il suono adattandolo al contesto in cui lo strumento è posto: un sound sul lago, un altro in montagna, nel deserto un altro ancora».

Quindi vale ancora la parola ispirazione e il contesto?

«Ovviamente. L’ispirazione, poi, non viene soltanto “andando sul lago e scrivendo sul pentagramma” ma nasce da eventi, esperienze, condivisioni. Nel caso di Floating Moving Concert, il lago, il movimento che lo rappresenta come viaggio, come condivisione, some immedesimazione nel movimento che rende unico il progetto».

Che valore hanno la semplicità e la complessità nella tua musica?

«La complessità – come nel brano dove scrivo per suonare con un’orchestra di 60 elementi - deve portare alla semplicità dell’ascolto. La semplicità deve aiutare la comunicazione della tua musica e lasciare liberi di immaginare, con la complessità dietro le quinte».

Per seguire l’evento è necessario registrarsi su dice.fm; costo del concerto, 6 euro.

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/il-pianista-sul-lago_1047749_44/

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Il pianista sul lago